«Meglio renziano che figlio di putt…»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-05-19

Vittorio Feltri a colloquio con il Foglio smentisce le indiscrezioni su un cambio di linea di Libero

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“Sul Fatto Quotidiano scrivono che ho pranzato con Renzi, uno che non ho mai visto in vita mia. Prima di diventare un fedelissimo di qualcuno bisognerebbe averci un minimo di rapporto. E poi essere favorevoli alle riforme istituzionali, dire che voterò sì al referendum, non significa essere renziani. E comunque meglio renziano che figlio di puttana”. Così Vittorio Feltri, che in un colloquio con il Foglio smentisce di essere stato chiamato a dirigere Libero per spostare la linea del giornale e fare campagna per il referendum. “Ero in contatto con gli Angelucci, gli editori, da luglio. Ad Angelucci, al figlio, dissi: ‘Non vengo a fare il maggiordomo di Belpietro. Già è difficile scrivere sul Giornale che Berlusconi fa delle sciocchezze (per così dire), figurarsi se mi devo fare condizionare da un altro direttore”, racconta Feltri.
vittorio feltri
“Belpietro l’ho inventato io”, dice. Quanto a Berlusconi, “sono stato molti anni dalla sua parte, quando era lucido. Ora lui è sincero solo quando mente. Non sono berlusconiano”. Nel primo editoriale del suo ritorno alla direzione di Libero, Feltri promette di dire “pane al pane, vino al vino”, con un “linguaggio colloquiale, più ironico che acido, perché siamo convinti che sia già faticoso vivere la vita e non sia il caso di raccontarla con la bava alla bocca per polemizzare a ogni costo”. “Prenderemo di mira chi sbaglia e incoraggeremo chi sbaglia meno degli altri, posto che l’errore è il denominatore comune dell’umanità”, prosegue Feltri. “I nostri commenti e le nostre cronache non saranno improntate a pregiudizi”.

Leggi sull’argomento: Libero, l’addio di Belpietro e i soldi del finanziamento pubblico

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