Attualità
Mattarella sfratta gli inquilini del Quirinale
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-08-17
Un decreto del Quirinale riduce da 58 a 10-15 i privilegiati che vivevano nei palazzi presidenziali. E aumenta l’affitto per tutti con il canone deciso dal demanio. il provvedimento mette ordine in una prassi che vede da molti anni risiedere negli appartamenti quirinalizi numerose persone che con le nuove regole non avranno più titolo per restare
Drastico taglio del Quirinale sugli alloggi di servizio: per volontà di Mattarella, a settembre sarà rivisto l’elenco dei dipendenti che attualmente occupano i 58 appartamenti che la presidenza della Repubblica possiede nella zona adiacente al palazzo del Quirinale, e solo pochi potranno restare. Dopo la “setacciata”, secondo le previsioni che si fanno al Quirinale, la gran parte degli inquilini sarà infatti invitata a lasciare gli alloggi. La decisione di Mattarella è diventata pubblica dopo una lettera di precisazioni al Fatto Quotidiano in cui il presidente della Repubblica contestava la notizia che un appartamento in via Dataria da 100 metri quadrati costerà solo 360 euro al mese a chi lo abiterà.
MATTARELLA SFRATTA GLI INQUILINI DEL QUIRINALE
Il Quirinale ha invece precisato quali saranno le nuove regole per gli inquilini delle case. La rivoluzione voluta da Mattarella prevede che l’appartamento di servizio sia riservato solo ed esclusivamente a quei dipendenti (funzionari o tecnici) che per la natura del loro servizio devono essere sempre reperibili e “a portata di mano”. Tutti gli altri dovranno traslocare entro due anni. Gli appartamenti liberati saranno riutilizzati come uffici o comunque per usi di interesse pubblico. L’obiettivo dell’operazione, spiegano al Quirinale, è quella di risparmiare denaro pubblico e, specie dopo l’apertura del palazzo ai cittadini, restituire spazi all’uso pubblico. Il desiderio di Mattarella è quello di porre termine alla concessione di questo “benefit” nei casi in cui non sussistano motivate esigenze di servizio. A disciplinare la materia è un decreto presidenziale varato dal segretariato del Quirinale lo scorso sei agosto: il provvedimento mette ordine in una prassi che vede da molti anni risiedere negli appartamenti quirinalizi numerose persone che con le nuove regole non avranno più titolo per restare. D’ora in poi gli alloggi di servizio (si tratta di 58 appartamenti situati in quattro palazzi nei dintorni del Quirinale) saranno assegnati “sulla base di criteri obiettivi” ai dipendenti che svolgono funzioni cruciali che impongono “esigenze di reperibilità, flessibilità e prolungamento della presenza in servizio oltre l’orario di lavoro”. Costoro dovranno versare un canone che, pur restando sotto il livello di quello di marcato, sarà però aumentato del 20 per cento rispetto a quanto versato attualmente. Un aumento più consistente è previsto per gli inquilini che dovranno lasciare l’appartamento.
IL DEMANIO HA DECISO IL CANONE
Il Quirinale si è rivolto all’Agenzia del Demanio per stabilire , per ogni appartamento, quale debba essere essere il canone di affitto da applicare ai dipendenti: si va dagli 821 euro per un appartamento di 25 metri quadrati ai 4.533 per un appartamento di 224 metri quadrati. Del nuovo canone, i dipendenti dovranno pagare da subito una somma pari al 30 per cento del totale, poi nel 2015 arriveranno al 60 per cento e nel 2017 dovranno versare l’intero importo. Dopodiché, all’inizio del 2018, dovranno abbandonare l’appartamento dove hanno vissuto. A quanto si apprende, una volta completato il piano, dovrebbe essere interamente liberato il palazzo San Felice, in via della Dataria. Per quanto riguarda invece i consiglieri del Quirinale (la ristretta cerchia degli “uomini del presidente” che assiste il capo dello Stato) ad essi era tradizionalmente assegnato un appartamento di rappresentanza di ampia metratura (il più grande è un appartamento di 800 metri quadrati in via della Dataria, appannaggio del segretario generale). Con l’arrivo di Mattarella, tutti i consiglieri, a partire dal segretario generale Zampetti, hanno rinunciato all’assegnazione dei prestigiosi appartamenti. Ai consiglieri potranno invece essere assegnati piccoli appartamenti ad uso foresteria, da utilizzare in caso di necessità legate al servizio. Nella foresteria sarà vietato trasferire la residenza e portarvi la famiglia. I consiglieri dovranno poi pagare di tasca propria tutte le utenze (acqua luce, gas ecc.), che finora erano pagate per metà dal Quirinale. Cambiano le regole anche per i posti auto: finora dipendenti e consiglieri assegnatari di un appartamento del Quirinale avevano a disposizione diversi posti per parcheggiare; d’ora in poi solo il primo sarà gratuito, gli altri bisognerà pagarli 150 euro al mese.