Massimiliano Lorenzotti: l’ex leghista a giudizio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-20

A casa dell’ex consigliere leghista l’indirizzo falso per gli immigrati; secondo il suo avvocato la tesi dell’accusa è infondata

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Massimiliano Lorenzotti, ex presidente del municipio VI e successivamente consigliere municipale nella stessa amministrazione, in quota Pdl, poi Noi con Salvini e quindi Forza Italia, dovrà affrontare un processo, insieme ad altre quattro persone, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Racconta oggi Repubblica Roma che venerdì è stato rinviato a giudizio dal gup Alessandro Arturi:

Le accuse che la procura gli contesta sono di aver ospitato fittiziamente cittadini extracomunitari presso la sua abitazione. Un modo questo per facilitarli nella richiesta del permesso di soggiorno o per ottenere documenti d’identità e lavorativi. I fatti risalgono al primo semestre del 2017. Stando a quanto contestato dal pm Marcello Cascini, Lorenzotti agiva in concorso con un gruppetto, dove ognuno aveva il suo ruolo. Lorenzotti avrebbe dato il suo apporto «quale conoscitore delle procedure amministrative in quanto ex consigliere del VI municipio». Ma anche «ospitando fittiziamente presso la sua abitazione» otto bangladesi.

Un secondo imputato, Massimo Evangelisti, soprannominato “Mussolini”, e un cittadino del Bangladesh, avrebbero fatto da «collegamento con cittadini stranieri che avevano necessità di avere i documenti di identità, lavorativi e permessi di soggiorno». Il quarto anello, invece, era “l’elemento di contatto con gli altri correi per gestire le ricompense economiche e reperire fittizie residenze anagrafiche a cittadini extracomunitari”. Il quinto imputato avrebbe messo a disposizione per finta casa sua, facendo figurare come residenti otto cittadini extracomunitari. In totale sarebbero 25 gli stranieri che avrebbero utilizzato i servigi del gruppetto.

massimiliano lorenzotti

Infondata la tesi accusatoria per Francesco Missori, difensore del politico: «Chi ha dormito da Lorenzotti ha pagato l’affitto con contratto registrato al Comune».

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