Marta Cartabia e gli arresti in Francia dei terroristi italiani

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-29

“Dietro questa svolta c’è un lavoro che ha coinvolto negli anni vari soggetti a più livelli”, spiega la ministra della Giustizia Marta Cartabia al Corriere

article-post

“Nessun ordinamento giuridico può permettersi che una pagina così lacerante della storia nazionale resti nell’ambiguità e resti irrisolta. La storia offre numerosi esempi di giudizi celebrati e di vicende giudiziarie portati a compimento a molti anni di distanza. La nostra volontà di riproporre la richiesta delle estradizioni non risponde nel modo più assoluto ad una sete di vendetta, che mi è estranea, ma ad un imperioso bisogno di chiarezza, fondamento di ogni reale possibilità di rieducazione, riconciliazione e riparazione, fini ultimi e imprescindibili della pena”. Così al Corriere della Sera Marta Cartabia sull’arresto di ieri in Francia dei terroristi italiani.

Marta Cartabia e gli arresti in Francia dei terroristi italiani

“Dietro questa svolta c’è un lavoro che ha coinvolto negli anni vari soggetti a più livelli – prosegue la ministra della Giustizia – Sin dal mio primo colloquio col ministro della Giustizia francese ho percepito una chiara sensibilità alla portata storica e politica del problema, un’umana partecipazione al dolore delle vittime e una netta determinazione ad impegnarsi per porvi rimedio. Non so se le origini italiane del ministro Dupond-Moretti, di cui va molto fiero, possano aver giocato un ruolo. Decisivo è stato anche il fatto che, mai come ora, tutte le nostre istituzioni si sono mosse in modo compatto e tempestivo. Una modalità d’azione, a cui ispirarsi sempre”.

“Nessun ordinamento giuridico può permettersi che una pagina così lacerante della storia nazionale resti nell’ambiguità e resti irrisolta. La storia offre numerosi esempi di giudizi celebrati e di vicende giudiziarie portati a compimento a molti anni di distanza. La nostra volontà di riproporre la richiesta delle estradizioni non risponde nel modo più assoluto ad una sete di vendetta, che mi è estranea, ma ad un imperioso bisogno di chiarezza, fondamento di ogni reale possibilità di rieducazione, riconciliazione e riparazione, fini ultimi e imprescindibili della pena”. Così al Corriere della Sera Marta Cartabia sull’arresto di ieri in Francia dei terroristi italiani.

“Dietro questa svolta c’è un lavoro che ha coinvolto negli anni vari soggetti a più livelli – prosegue la ministra della Giustizia – Sin dal mio primo colloquio col ministro della Giustizia francese ho percepito una chiara sensibilità alla portata storica e politica del problema, un’umana partecipazione al dolore delle vittime e una netta determinazione ad impegnarsi per porvi rimedio. Non so se le origini italiane del ministro Dupond-Moretti, di cui va molto fiero, possano aver giocato un ruolo. Decisivo è stato anche il fatto che, mai come ora, tutte le nostre istituzioni si sono mosse in modo compatto e tempestivo. Una modalità d’azione, a cui ispirarsi sempre”.

Potrebbe interessarti anche