Attualità
Le due gambe ritrovate in un cassonetto in viale Maresciallo Pilsudski
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-08-16
A trovarle una donna che rovistava nel cassonetto. Le gambe sono tagliate all’altezza dell’inguine. C’è un sospettato
Alle 20.00 di ieri sera, in viale Maresciallo Pilsudski di fronte al Galoppatoio, all’interno di un cassonetto per l`immondizia, sono state rinvenute due gambe apparentemente di donna, tagliate all`altezza dell`inguine. Sul posto sono intervenuti, si legge in una nota, gli agenti della Polizia Scientifica per i rilievi di competenza. Indagini della Polizia di Stato in corso. Ci sarebbe un sospettato. Secondo quanto si è appreso, l’uomo sarebbe in queste ore interrogato in Questura. Sulla vicenda sono in corso indagini della squadra mobile di Roma diretta da Luigi Silipo.
Le due gambe ritrovate in un cassonetto a viale Maresciallo Pilsudski
Gli investigatori ipotizzano che si tratti di gambe di una donna perché sono molto curate. A trovarle una nomade mentre rovistava nel cassonetto di via Maresciallo Pilsudsky, all’altezza del Galoppatoio, intorno alle 20 di ieri sera. Le gambe sono tagliate all’altezza dell’inguine. Sul posto posto sono intervenuti gli agenti della scientifica per i rilievi. Sulla vicenda indaga la squadra mobile di Roma. Al vaglio le telecamere di zona che potrebbero aver inquadrato chi le ha gettate all’interno. Da una prima ricostruzione le gambe certamente di una donna sarebbero state tagliate a colpi d’ascia. L’episodio fa tornare in mente il caso del 2011, mai risolto, del busto di donna ritrovato al Divino Amore. Un caso mai risolto.
Secondo prime informazioni, le immagini conterrebbero almeno degli indizi utili alla polizia che sta svolgendo accertamenti sulla targa di alcuni veicoli ripresi dagli impianti video, così come su persone viste gettare immondizia nel cassonetto. Altri controlli sono stati effettuati sugli altri cassonetti di zona alla ricerca, per ora con esito negativo, delle altre parti del corpo, mentre sono al vaglio le denunce di persone scomparse. Secondo gli investigatori, il responsabile del delitto potrebbe aver gettato le altre parti del corpo in cassonetti posizionati in diversi quartieri, cassonetti che potrebbero essere stati giù svuotati dai camion compattatori. Un’ipotesi, questa, che potrebbe rendere necessari controlli anche nei siti in cui vengono portati i rifiuti dai camion dell’Ama.
Gli altri resti ritrovati
Sarebbero state ritrovate altre parti del corpo della donna, le cui gambe sono state rinvenute ieri sera in un cassonetto nel quartiere Parioli a Roma. Polizia scientifica e agenti della squadra mobile in via Guido Reni, nel vicino quartiere Flaminio, starebbero analizzando alcuni sacchi in cui si trova presumibilmente il resto del corpo della donna. E’ il fratello della vittima la persona che in queste ore è ascoltata in Questura in relazione al ritrovamento di due gambe all’interno di un cassonetto a Roma. Si tratterebbe di un sessantenne italiano. Massimo riserbo in procura sullo sviluppo dell’indagine, ma da quanto si apprende all’atto istruttorio sta partecipando anche il pm titolare dell’indagine Marcello Cascini. Non si esclude che l’uomo possa essere affetto da problemi psichici.
Sì chiama Nicoletta Diotallevi, 59 anni, la donna uccisa e fatta pezzi dal fratello 62enne Maurizio nell’abitazione che condividevano in via Guido Reni 22b. L’omicidio sarebbe avvenuto in casa poi l’uomo, dopo aver sezionato il cadavere, avrebbe gettato in pezzi nei cassonetti in via Reni e via Pilsudski. “Siamo sconvolte – racconta una condomina – erano persone perbene, con dei valori. Non sappiamo cosa può essere accaduto”. Il padre dei due fratelli era un alto ufficiale dell’Esercito.