Attualità
Lo scambio di accuse tra ex OPG occupato e Casa Pound a Napoli
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2015-11-18
Una ragazza di diciassette anni è stata aggredita ieri sera al Vomero. Lei dice che sono stati quelli di Casa Pound, i fascisti del terzo millennio respingono le accuse
A Napoli gli attivisti dell’ex OPG occupato Je so’ Pazzo hanno denunciato la violenza subita da una loro compagna da parte di un uomo di quarant’anni definito vicino a Casa Pound. In un lungo post su Facebook i compagni del centro sociale spiegano che l’aggressione sarebbe avvenuta perché la ragazza era stata identificata come un’attivista del centro sociale che nei giorni scorsi era impegnato in un’operazione di pulizia della città dai manifesti neofascisti.
La vittima: è stata un’aggressione fascista premeditata
Nel comunicato del centro sociale Ex Opg – Je so’ Pazzo si legge che il fatto sarebbe avvenuto ieri sera alle nove e mezza nel quartiere Vomero. La vittima è una ragazza di diciassette anni che è stata avvicinata da un uomo sulla quarantina con la scusa di chiedere un’informazione. L’aggressore avrebbe sbattuto la ragazza contro il muro minacciandola con un coltello premuto alla gola:
Ieri alle 21:30 a Via Caldieri, quartiere Vomero, si è consumata una grave aggressione ai danni di una studentessa liceale di 17 anni. Mentre tornava a casa per la strada semideserta, A. è stata fermata, con la scusa di un’indicazione, da un individuo sulla quarantina, da lei riconosciuto come appartenente all’organizzazione neofascista di Casa Pound, che già l’aveva importunata nei giorni precedenti. L’uomo stavolta l’ha afferrata, sbattuta con violenza contro il muro e poi le ha premuto un coltello contro la gola, minacciandola in vario modo, e cosa ancora peggiore, molestandola sessualmente.
La ragazza ha avuto modo di notare che subito dietro di lui c’erano altri tre individui che controllavano la strada, come se l’agguato fosse premeditato. Nonostante le fosse stato imposto di non urlare e la spinta del coltello fosse forte al punto di causare una lacerazione sulla pelle, la ragazza ha trovato la forza di gridare, attirando l’attenzione di un passante di mezza età che aveva già notato la scena. Solo i suoi forti richiami hanno messo fine all’aggressione, costringendo i quattro a dileguarsi rapidamente.
Si tratta di un’aggressione gravissima e vile, messa in atto da quattro uomini, di cui uno sicuramente adulto e armato, contro una ragazza inerme, “colpevole” solo di essere, per i capelli e l’abbigliamento, identificata come un’attivista dei collettivi studenteschi. Un’aggressione sessista, volta a traumatizzate una giovane donna. Un’aggressione riconducibile a Casa Pound, che nelle settimane passate aveva promesso – addirittura con minacce sui social network – “vendetta” contro i ragazzi dei collettivi che nel corso di un’iniziativa di pulizia della zona antistante alla succursale del Pansini, avevano “osato” stracciare degli striscioni inneggianti all’odio e al razzismo.
Per questo pomeriggio è prevista una manifestazione di solidarietà
un fascista di 40 anni che armato di coltello blocca una studentessa diciasettenne contro il muro, la minaccia e la…
Posted by Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo on Wednesday, 18 November 2015
La replica di Casa Pound
Casa Pound ha risposto con una nota, pubblicata anche sulla sua pagina Facebook, negando ogni addebito dove parla di accuse infamanti rivolte da chi “è in cerca di una spicciola visibilità” e si promette di agire per vie legali:
Non è nostra prassi o abitudine consumare aggressioni, diurne o notturne che siano e tanto meno ci interessa seguire le orme di chi, alla ricerca disperata di una visibilità che non ha, rivolge accuse false ed infamanti contro i propri avversari politici. La sicurezza dei cittadini, o in questo caso l’insicurezza non è di certo riconducibile alla presenza sul territorio dei nostri militanti, quanto piuttosto all’incapacità di gestione dell’ordine pubblico del sindaco De Magistris e del Prefetto, occupati in una perenne ed infruttuosa campagna elettorale. Non siamo quindi disposti a restare inermi ed a subire calunnie gravissime ed infamanti da parte di chi non ha più alcuna reale battaglia politica da condurre. Adiremo pertanto le vie legali contro chiunque abbia infamato e calunniato il nostro movimento, menzionando addirittura una molestia sessuale, e sporgeremo denuncia contro chi ha inventato la nostra partecipazione ad un simile episodio.
I precedenti di Casa Pound a Napoli
C’è da ricordare che, lungi da quanto sostengono quelli di Casa Pound, in realtà le aggressioni notturne di stampo sessuale sono una delle loro specialità. Nel 2013 infatti diversi esponenti del movimento fondato da Iannone vennero arrestati proprio a Napoli con l’accusa di banda armata, detenzione e porto illegale di armi e di materiale esplosivo, lesioni a pubblico ufficiale e attentati incendiari. Tra le altre cose gli attivisti del movimento di estrema destra progettavano anche lo stupro di una studentessa ebrea. Nel 2011 dopo che alcuni studenti della Federico II si misero a cancellare le svastiche esplose la violenza di alcuni attivisti di CP che decisero di passare alle mani per lavare l’oltraggio. Come dimenticare infine l’aggressione al corteo di studenti avvenuta in Piazza Navona a Roma nell’ottobre 2008 a suon di bastoni decorati con il tricolore? Difficile sostenere che quelli di Casa Pound non abbiano la prassi o l’abitudine a consumare aggressioni.