Lo Chef Cracco denunciato per aver cucinato un piccione?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-02-28

A Masterchef Cracco cucinò un piatto come dimostrazione per i concorrenti. Un’associazione lo ha denunciato alla procura di Milano «per violazione della legge nazione di tutela della fauna selvatica e della direttiva europea 147/2009», e addirittura «per istigazione a delinquere avendo lo stesso con la diffusione di tale filmato criminoso istigato altri cittadini a compiere tali crimini in violazione delle normative europee e nazionali a tutela della fauna selvatica». Ma ovviamente è una mezza bufala

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Un’associazione animalista in cerca di titoli sui giornali dice di aver denunciato lo chef Carlo Cracco perché ha cucinato un piccione in televisione durante la puntata di Masterchef andata in onda, su Sky, lo scorso 14 gennaio. Cracco cucinò un piatto come dimostrazione per i concorrenti. L’associazione ha denunciato Cracco alla procura di Milano «per violazione della legge nazione di tutela della fauna selvatica e della direttiva europea 147/2009», e addirittura «per istigazione a delinquere avendo lo stesso con la diffusione di tale filmato criminoso istigato altri cittadini a compiere tali crimini in violazione delle normative europee e nazionali a tutela della fauna selvatica».

Ora bisognerà avvertire i paesani di Montecchio di Cortona, che nel luglio scorso hanno organizzato una sagra del piccione: se Cracco rischia a loro l’associazione a delinquere non gliela leva nessuno. E la stessa cosa rischiano i tipi di San Fortunato della Collina in provincia di Perugia, che organizzano la sagra del piccione in carrozza. Oppure c’è qualcosa che non va. «Il Piccione selvatico (Columba livia) è una specie autoctona soggetta alla tutela prevista dalla Direttiva 2009/147/CE. Già da lungo tempo, esemplari addomesticati fuggiti dalle colombaie di allevamento si sono inselvatichiti incrociandosi con popolazioni selvatiche», faceva sapere l’UE all’eurodeputato Andrea Zanoni nel 2013. il piccione selvatico non è cacciabile, è protetto e se viene ucciso sono previste sanzioni penali. Chi abbatte un esemplare incorre nel reato previsto dall’articolo 30 lettera h della Legge sulla Caccia, la n.157. Ma quelli che vengono proposti nei menu dei ristoranti non sono ovviamente piccioni selvatici (anche perché questi ultimi non sono commestibili). Sono invece i piccioni da allevamento – i colombi da carne – a finire sulle nostre tavole e nella cucina di Cracco (anche con metodo biologico). E quindi: o l’associazione animalista ha le prove che il piccione cucinato da Cracco sia stato da lui acchiappato in mezzo alla strada nei pressi dello studio televisivo e poi spennato dietro le quinte in attesa della puntata, o la denuncia finirà nell’apposito cumulo della carta straccia. Come spesso càpita quando si parla di AIDAA.

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