Attualità
Le superiori riaprono il 7 gennaio al 50%
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-12-24
Le superiori riaprono il 7 gennaio al 50%: sarà Speranza a decidere quando aumentare le lezioni in presenza al 75%
Le superiori riaprono il 7 gennaio al 50%. La decisione è stata presa in maniera collegiale da governo, regioni, comuni e province in Conferenza Unificata e prevede in una prima fase il rientro il 7 gennaio del 50% di alunni, che slitterà nell’arco di pochi giorni – forse di una sola settimana – al 75, incremento che dovrà essere autorizzato da un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza. La notizia, nell’aria da giorni, è stata ufficializzata in qualche modo prima del termine dell’Unificata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Ho raccomandato perché ci sia un’apertura differenziata scuola per scuola, paese per paese”, ha affermato nel pomeriggio partecipando a Porta a Porta. Il tutto “nel segno della flessibilità: è l’unica possibilità che abbiamo per evitare criticità che si concentrano anche sui trasporti”. Contenta per l’intesa la ministra dell’Istruzione, che ha espresso la sua soddisfazione via Twitter: “Felice per l’intesa siglata con Regioni, Province, Comuni. Studentesse e studenti delle scuole secondarie finalmente potranno tornare a scuola. Ce lo avevano chiesto. E’ giusto che possano farlo grazie all’impegno di tutte le istituzioni coinvolte”. Repubblica spiega che sarà Speranza a decidere quando aumentare le lezioni in presenza al 75%:
Si sono abbassate le pretese: si tornerà in quasi tutte le regioni al 50 per cento. Ogni preside potrà chiedere ai docenti una settimana di lezioni in presenza e una settimana da casa. Si torna, ecco, alla bozza del Decreto del 4 dicembre, prima che intervenisse il “ritocco” al 75 per cento della ministra Azzolina, che aveva convinto pochi. Dice ora il premier Conte: «Dobbiamo ripartire, lo faremo con il massimo della flessibilità e un sistema integrato. I ministri stanno lavorando perché ci sia un’apertura differenziata scuola per scuola, paese per paese, comunità per comunità. Distribuiremo gli orari di entrata e di uscita a seconda delle specificità dei territori. Ad agosto con i ministri abbiamo fatto almeno sei, sette plenarie sulla scuola per cercare di far dialogare il comparto trasporti». Non dialogarono in tanti, allora. Sarà il ministero della Salute a dire quando si potrà passare al 75%. Il ministro Speranza resta sentinella preoccupata del “rimbalzo di Natale”, si parla dei contagi. E, come timore secondario, dei rischi da “variante inglese”. Per quest’ultima, in verità, non c’è stato alcuno scossone al Comitato tecnico scientifico, che ritiene il virus multimutato «una realtà che conosciamo da settembre»