Attualità
Le pagine gentiste sguazzano nella merda (letteralmente)
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2016-01-20
Fomentare l’odio razziale con immagine prese a caso in Rete, ecco il lavoro dei mestatori di merda di professione
Quando hai raschiato il fondo del barile del gentismo l’unica cosa che ti resta da fare è iniziare a scavare, e prevedibilmente trovi merda, tanta merda. E sto parlando in senso letterale perché a quanto pare per admin e fan delle pagine fascio-gentiste c’è una vera e propria passione per tutto quanto c’è di escrementizio. In fondo gli assunti di partenza sono abbastanza semplici: si odiano gli immigrati perché causa di tutti i mali del Paese e si odiano gli immigrati perché ontologicamente “sporchi”, una sporcizia “morale”, senza dubbio, ma anche materiale.
La merda, lo schifo, l’orrore e il fascismo
A renderci edotti di questa nuova deriva coprofaga del gentismo è la pagina Facebook Generatore di immagini gentiste di bassa qualità che ha pubblicato una foto postata dalla nota pagina di nostalgici del Duce (e di tutto quello che di buono ha fatto per l’Italia) ME NE FREGO II. Come sempre in questi casi non si sa dove sia stata scattata la foto né quando (ed in effetti è in circolazione da un po’). Il sospetto è che la foto non sia nemmeno stata scattata in Italia, ma del resto a chi importa. A volte non è nemmeno chiara “l’etnia” del colpevole, come in questo caso dove prudentemente l’admin (o FOND. come amano farsi chiamare) non si esprime sull’italianità o meno del cacatore.
In altri casi invece si prende un’immagine decontestualizzandola, in questo caso il gesto di due genitori che in un momento di “emergenza” sono costretti a far fare i bisogni al bambino in un tombino (alzino la mano i genitori che non si sono trovati in una situazione simile). Foto che a Monfalcone ha scatenato parecchie polemiche, non tanto per il gesto quanto per il razzismo dei commentatori, in primo luogo del sindaco. In altri casi la passione per la merda e la coprolalia fa andare oltre confine, ad esempio in quelli che sembrano treni croati (ma la paginetta si guarda bene dal dirlo, come al solito).
Naturalmente le battute sul tema si sprecano
Ma ei, se un cane caga sulla copertina di una rivista dove c’è Renzi, allora è un cane intelligente (anche perché come fa notare un altrettanto intelligente commentatore si tratta di un mirabile artifizio frutto di Photoshop).
Più in generale i commenti sono sempre gli stessi, spesso sgrammaticati quasi sempre contro Laura Boldrini.
Chissà, magari un giorno qualcuno riconoscerà uno dei commentatori
Se non altro sappiamo di che pasta sono fatti