I lavoratori di Roma TPL ancora senza stipendio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-11-13

Il Comune continua a non pagare l’azienda perché in attesa del Documento di Regolarità Contributiva; ma l’azienda non può pagare i contributi se non riceve i soldi dal Comune. Un classico serpente che si morde la coda. Sulle spalle dei lavoratori

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«Sono passati 12 giorni dalla scadenza dei pagamenti dello stipendio, ormai noi autisti siamo giunti alla frutta perche senza soldi, non possiamo più assicurarvi il servizio regolare delle linee gestite da Roma TPL»: la pagina Facebook dei lavoratori di Roma TPL Scarl annuncia così il rischio di disagi per chi usa il secondo gestore di Trasporto Pubblico Locale (TPL) di Roma, che opera principalmente per l’esercizio delle “Linee Periferiche”, secondo un contratto di servizio aggiudicato nel 2010 da Roma Capitale, dopo apposita gara europea.

I lavoratori di Roma TPL ancora senza stipendio

Una situazione che i sindacati cercano di combattere a suon di esposti: “La società Roma Tpl Scarl, dati i contenziosi aperti, non ha ancora pagato le retribuzioni del mese di ottobre e le quote relative ai fondi pensione. La situazione è ormai insostenibile, anche perché i lavoratori attendono ancora, dal 2009, l’erogazione del contributo regionale per il rinnovo del Contratto nazionale degli Autoferrotranvieri. Contributo che Azienda, Regione Lazio e Comune di Roma rimandano, rimpallandosi le responsabilità”, ha dichiarato ieri in una nota Renzo Coppini, segretario del SUL/CT di Roma e del Lazio. “Abbiamo predisposto e inviato, alle Autorità compenti – aggiunge – un esposto per superare definitivamente queste problematiche, assicurando la tutela dei lavoratori e delle loro rispettive famiglie. Nel documento, inoltre, abbiamo chiesto al DTL (Direzioni Territoriali del Lavoro) di promuovere tempestivamente un contraddittorio con l’Azienda, alla presenza di Comune e Regione”. Ma ai lavoratori evidentemente non basta.

roma tpl lavoratori stipendio
La nota dei lavoratori di Roma TPL su Facebook

Noi siamo stati messi in mezzo tra la nostra azienda ed il comune di Roma capitale,ma nonostante ciò abbiamo cercato di dare un servizio di qualità, a Roma capitale non interessa che noi lavoratori non stiamo percependo più lo stipendio, la nostra azienda non ci dice nulla, insomma stiamo allo sbaraglio! Adesso diteci voi cosa noi ci possiamo inventare non avendo più i soldi per venire a lavorare? Per tanto ci scusiamo dei eventuali disagi che vi arrecheremo ricordandovi che se l’autobus non dovesse passare è stato voluto pricipalmente dalle istituzioni perche non Hanno voluto mettere fine a questa nostra agonia, e dalla mancanza di dialogo sia dell’azienda stessa che del comune.
Non ce ne vogliate! ma siamo stanchi,di questa situazione!
Chiedo a tutti i colleghi di ATAC, DI COTRAL,di essere solidali con noi cugini delle periferie, e di aiutarci a far sentire la nostra protesta, non escudendo il fermo del servizio. buona serata.

Nei giorni si era aperta una polemica tra le maestranze e il consigliere comunale Enrico Stefàno, dopo la pubblicazione su Facebook di una serie di messaggi di quest’ultimo. Dal momento che il ritardo sembra essere dovuto, ha spiegato a inizio novembre il presidente della commissione mobilità Enrico Stefàno, al fatto che Roma Tpl, stipendi in ritardo il Comune sta rinviando il pagamento perché gli uffici capitolini stanno effettuando “ulteriori verifiche prima di liquidare il pagamento a Roma TPL”. Questo è quanto accadeva il 3 novembre, da allora però le cose non sembrano essersi risolte e i lavoratori hanno iniziato a pressare il consigliere Stefàno per chiedere ulteriori chiarimenti sul ritardo. Così, mentre l’assessora alla mobilità della Capitale Linda Meleo tace sulla questione qualcuno, non si sa chi, si è rivolto via Facebook a Stefàno per cercare di capire se e quando gli stipendi verranno pagati e dove stiano i problemi. La lentezza del Dipartimento infatti da sola non convince i lavoratori di TPL che temono ci siano altri problemi.

I problemi del Comune con Roma TPL

Stefàno è tornato sulla questione sulla sua pagina Facebook un paio di giorni fa, sostenendo che l’amministrazione non può pagare l’azienda perché è in attesa del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) che deve attestare tutti i pagamenti dei contributi dei lavoratori agli enti da parte dell’azienda:

Sono giorni (settimane/mesi? da quando ci siamo insediati?) che lavoriamo sul tema, ieri siamo andati via dal Campidoglio alle 21 con l’assessore e i commissari dopo aver analizzato documenti ed esserci raffrontati e aver incontrato nel pomeriggio l’azienda.
Al momento il Dipartimento non può emettere la DD di liquidazione perché è in attesa dei DURC. Sul DURC inoltre molti di voi mi citano in queste ore l’art. 105 che prevede la sostituzione nel pagamento della stazione appaltante. Verissimo, ma se non arrivano per tempo le certificazioni Roma Capitale non può conoscere l’importo per il quale si deve sostituire. Oltre a questa ci sono poi altre gravi irregolarità che sono emerse e che bisognerà capire se siano sanabili o meno.
Il problema di fondo è che un’azienda sana che dovrebbe produrre 20 milioni di km/anno non può attendere ogni mese la liquidazione di Roma Capitale per erogare gli stipendi (ultimo pagamento è datato 23 settembre 2016 ricordiamolo).
E mi domando come ciò sia possibile, visto che ha vinto una gara con un ribasso minimo, dove ha partecipato da sola e dove gli vengono corrisposti 3,5€/km.
L’azienda manifesta crediti nei confronti di Roma Capitale, ma
a) il Lodo non incide sul servizio, che ovviamente è pagato con il corrispettivo kilometrico, tra l’altro buona parte del primo è già stata pagata;
b) le ultime fatture non possono essere pagate per i motivi sopra esposti;
c) c’è, è vero, l’arretrato sul CCNL ma questo non dipende solo da Roma Capitale;
d) l’indennità ERG è stata pagata negli anni scorsi sulla base di una lettera dell’allora assessore senza quindi nessun presupposto finanziario.
C’è da dire anche che Roma Capitale ha un potenziale credito di 16 milioni nei confronti dell’azienda per via delle penali applicate per il ritardo nel rinnovo dei mezzi.
Quindi, come detto più volte, l’amministrazione è stata fin troppo disponibile nei confronti di Roma TPL.
Tutti si aspettano soluzioni “immediate” e definitive, cosa ovviamente non possibile dato che di mezzo c’è un servizio pubblico e delle leggi da rispettare.
Ogni soluzione percorribile, come già scritto, è di difficile applicazione sia giuridica che pratica. E necessita quindi di tutte le verifiche del caso.
Noi facciamo il possibile ogni giorno, ma non possiamo risolvere in pochi mesi problemi che si trascinano da anni.
Ancora una volta ribadisco tutta la comprensione per chi in questi giorni fa un servizio già di per se difficile e per di più gratis. Ma credetemi anche noi stiamo facendo di tutto, ma se avevamo già la risposta non eravamo di certo qui ad aspettare.
Posso pienamente condividere quindi il vostro presidio di oggi in assessorato, noi ci saremo e risponderemo a tutte le domande del caso, come abbiamo sempre fatto senza tirarci indietro, ma forse andrebbe fatto da qualche altra parte.

Ma le risposte non sembrano soddisfare molto gli astanti, anche perché in molti hanno fatto notare che l’azienda non può saldare i conti con gli enti di previdenza senza le erogazioni del Comune, e quindi si tratta del classico serpente che si morde la coda: «lei sa benissimo che una società che opera con una Pubblica Amministrazione ha sempre grossi problemi con il Durc. E questo avviene perché le PA saldano i conti nei confronti dei fornitori dopo mesi( 6 e anche più). E quindi una società (qualsiasi) ha sempre difficoltà a pagare stipendi e CONTRIBUTI !! Quindi se non vengono erogato gli importi dovuti Roma Tpl non sarà mai in grado di pagare stipendi e contributi ed il Durc non sarà mai regolare. Se voi del M5S state dalla parte del popolo, allora trovate il modo e velocemente, di aiutare queste famiglie, altrimenti non fate i paladini della giustizia, che non lo siete !!! Mi dispiace per chi vi ha votato e soprattutto per quelli che stanno aprendo gli occhi. E lo dico con sincerità, perché avevano creduto nelle vostre belle parole. Solo parole, niente fatti».
roma tpl durc
La partita quindi rimane in stallo finché qualcuno non cederà. A rimetterci solo le famiglie dei lavoratori senza stipendio.

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