Attualità
#laBiciNonSiTocca: cancellato il bollo sulle biciclette
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-12-02
L’emendamento Filippi sostituito con un testo più chiaro: niente più rischi a due ruote
Tirano un sospiro di sollievo le associazioni dei ciclisti. Nei giorni scorsi gli amanti delle due ruote avevano lanciato l’allarme per un emendamento al Codice della Strada presentato dal senatore Pd Marco Filippi, che sembrava equipararle ai motorini, con relativo obbligo di targa e assicurazione. Ieri Filippi ha presentato una nuova, più chiara, versione del testo. A dover munirsi di bollo e polizza saranno solo i risciò, vale a dire i mezzi a pedali utilizzati per il trasporto delle persone, molto diffusi nei centri storici italiani. «Bisogna evitare che un servizio per turisti e cittadini venga svolto fuori da ogni regola e senza una qualsiasi forma di assicurazione», ha spiegato il senatore. Ma nessuna tassa per i ciclisti.
Il disegno di legge in questione è il 1638, già approvato in prima lettura alla Camera il nove ottobre 2014. Nel testo si leggeva che tra i principi e i criteri direttivi c’è l’individuazione di una modalità per identificare biciclette e altri veicoli a pedali.
la definizione, nella classificazione dei veicoli, della bicicletta e di veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone, nonché l’individuazione dei criteri e delle modalità per l’identificazione delle biciclette, attraverso l’apposizione facoltativa di un numero identificativo del telaio e l’annotazione dello stesso nel sistema informativo del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali e il personale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
L’emendamento di Filippi aggiunte un’ulteriore definizione
la definizione, nella classificazione dei veicoli, senza oneri a carico dello Stato e attraverso un’idonea tariffa per i proprietari: 1) delle motoslitte, disciplinandone le caratteristiche costruttive e funzionali, nonché la circolazione con un apposito contrassegno identificativo, documenti di circolazione e di guida e l’assicurazione per la responsabilità civile verso terzi; 2) delle biciclette e dei veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone, individuando criteri e modalità d’identificazione delle biciclette stesse nel sistema informativo del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale».
Secondo molti quell’idonea tariffa per i proprietari delle biciclette altro non sarebbe stata che il bollo mentre la modalità di identificazione delle biciclette stesse dovrebbe essere la targa. Ma questa potrebbe benissimo essere la marchiatura del telaio che molti comuni fanno gratuitamente per prevenire i furti di biciclette. Più complesso il discorso dell’idonea tariffa. Di cosa si tratta? Secondo quanto spiegato dallo stesso Filippi su Twitter si tratterebbe di una tassa che chi usa la bicicletta per un’attività commerciale (trasporto di merci o di persone) dovrebbe pagare.