Attualità

Quando Grillo inventò l'auto che non inquinava

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-10-01

La solita favola di Grillo che dice le cose prima di tutti, con qualche anno di ritardo rispetto al resto del Mondo, è andata in scena anche ieri durante l’intervista rilasciata dal capo politico del MoVimento 5 Stelle a La Gabbia di Paragone

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Beppe Grillo ha detto che l’automobile causa sei milioni di morti e sedici milioni di feriti all’anno nel Mondo; “se fosse una malattia – ha aggiunto – bisognerebbe debellarla”. Il punto è, e Grillo dovrebbe saperlo bene visti i suoi trascorsi, che a causare gli incidenti (e quindi i milioni di morti e di feriti di cui parla) sono le persone che guidano le automobili. Perché fino a che la Google Car e gli altri prototipi di auto che si guidano da sole, non saranno l’unico modello di auto in vendita allora è davvero difficile sostenere che le automobili facciano tutto da sole. La responsabilità degli incidenti è dovuta quasi totalmente alle persone, e sostenere che sia colpa delle macchine (soprattutto se la tua ha ucciso qualcuno) sembra davvero una cosa di cattivo gusto.

L’intervista di Beppe Grillo alla Gabbia su… di next-quotidiano

La leggenda del profeta Beppe Grillo

Beppe racconta poi la storia di quando andò davanti ai cancelli della Fiat con il prototipo di auto di Greenpeace, la SmILE acronimo che sta per Small, Intelligent, Light, Efficient. Secondo Grillo la Fiat non avrebbe dovuto fare nessuno sforzo per mettere in produzione la SmILE (ad esempio modificare le linee di produzione), perché – trattandosi di una Twingo modificata (quindi della Renault) – era già tutto pronto. In Fiat. Oggi come all’epoca, tutti dicono che Grillo era un profeta e che nessuno l’ha ascoltato. Ma oggi come nel 2002 Grillo è rimasto quello che preferisce recitare la parte di chi “grida nel deserto” invece che quello che viene ascoltato. A nessuno viene il dubbio che lo spettacolino allestito di fronte a Mirafiori nel 2002 fosse esclusivamente a favore delle telecamere di Striscia La Notizia e che le intenzioni di parlare seriamente con la Dirigenza della casa automobilistica di Torino (presentandosi con una macchina “della concorrenza”) non fossero in cima alla lista delle priorità. E se ci pensate bene questo è lo stesso comportamento adottato da Grillo quando fece il suo show per la presentazione della legge di iniziativa popolare, insultando i senatori durante l’audizione, oppure quell’altro spettacolo, quello durante il colloquio in streaming con Pierluigi Bersani. Insomma Grillo soffre della sindrome di Cassandra e di Puffo Quattrocchi, è sempre in grado di prevedere l’apocalisse ma preferisce non farsi prendere sul serio perché così può dire “ve l’avevo detto io!” e continuare ad alimentare la leggenda del profeta. Ad per quanto riguarda Parmalat non è stato Grillo a dire “per primo” che la Parmalat truffava i risparmiatori. Semplicemente dopo che lo scandalo era scoppiato, Grillo disse che Tanzi gli aveva detto che le sue azioni erano tutte carta straccia. Da quel giorno la storia è diventata Grillo anticipatore dello scandalo Parmalat. Allo stesso modo per la SmILE, quando Grillo faceva i suoi spettacoli teatrali dove presentava l’auto a idrogeno e spalmava la marmitta con il vics vaporub la SmILE esisteva già. Ma Grillo preferiva l’auto a idrogeno. Negli stessi anni invece molti giornali si erano interessati al lancio del modello di Twingo non inquinante di Greenpeace. E non si tratta solo dei giornali, anche i politici “erano a conoscenza” del progetto di GreenPeace: il Ministro dell’Energia olandese ha potuto provare la SmILE nel 1996 (il servizio di Grillo per Striscia è del 2002). Comprensibile che dopo tutti questi anni Grillo non si ricordi che il motore della SmILE era un motore termico come quello delle altre vetture “semplicemente” molto più efficiente e leggero (35 kg contro i 105 di quello della Twingo standard). Poi che la macchina di GreenPeace inquinasse poco e consumasse poco è vera, ma l’industria dell’auto ha preferito puntare ad altro (ad esempio nel 1998 la VW lanciò la Lupo che consumava quasi quanto la SmILE) e solo negli ultimi anni sono state introdotte vetture bi-fuel (benzina-metano o benzina-gpl) di serie, ad esempio i livelli di consumo della SmILE (3,3 litri per 100 km) sono in linea con quelli di una Fiat Panda a metano (che però ha una cilindrata maggiore). Riguardo il tema del momento, la Volkswagen, ecco cosa scriveva Greenpeace nel suo dossier del 2011 sulla casa di Wolfsburg:

La storia delle macchine VW che inquinano meno secondo Greenpeace

La storia delle macchine VW che inquinano meno secondo Greenpeace


Insomma anche la VW aveva delle auto poco inquinanti, alcuni erano prototipi e concept car che non sono mai arrivate in produzione, ma una, la Lupo era già in vendita da anni quando Grillo ha fatto il suo show per sponsorizzare un’auto che nessuno poteva acquistare. Non sarebbe stato meglio “sponsorizzare” un’auto che già esisteva?

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