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La storia dell’INPS che chiede 124mila euro alle figlie di Cristina Biagi, vittima di femminicidio
neXtQuotidiano 08/12/2019
Prima di ammazzare l’ex moglie Loiola aveva tentato di uccidere un amico della coppia: raggiunto da sei colpi di pistola l’uomo riuscì a sopravvivere, con conseguenze per le quali l’Inps ha ora chiesto il conto alle due figlie di Loiola. Una “richiesta legittima, anche se immorale – spiega Francesca Galloni, avvocato della famiglia Biagi -. Se Loiola fosse stato ancora in vita, ovviamente l’Inps avrebbe chiesto a lui la somma. La legge prevede che si rifaccia sulle eredi”
Uccise l’ex moglie, ferì gravemente l’uomo che credeva erroneamente essere il suo rivale in amore e si suicidò. Una tragedia avvenuta il 28 luglio 2013 a Marina di Massa (Massa Carrara), che ha reso orfane due bambine le quali ora, in quanto eredi dell’uomo che sparò, sono state chiamate dall’Inps a pagare 124mila euro. Questa la spesa sostenuta dall’Istituto come indennità di malattia e per l’assegno di invalidità erogato all’uomo sopravvissuto. Marco Loiola, 40 anni, operaio, quel giorno d’estate di sei anni fa uccise la ex moglie, Cristina Biagi, 38 anni, sparandole all’interno del ristorante dove la donna lavorava suicidandosi subito dopo.
La storia dell’INPS che chiede 124mila euro alle figlie di Cristina Biagi, vittima di femminicidio
Poche ore prima Loiola aveva tentato di uccidere un amico della coppia: raggiunto da sei colpi di pistola l’uomo riuscì a sopravvivere, con conseguenze per le quali l’Inps ha ora chiesto il conto alle due figlie di Loiola. Una “richiesta legittima, anche se immorale – spiega Francesca Galloni, avvocato della famiglia Biagi -. Se Loiola fosse stato ancora in vita, ovviamente l’Inps avrebbe chiesto a lui la somma. La legge prevede che si rifaccia sulle eredi”.
Le due ragazzine, dopo la morte dei genitori, hanno ereditato un immobile, la cui vendita tra l’altro non copre la cifra dovuta all’Inps e “una pensione che il nonno, loro tutore, mette da parte per il loro futuro”, spiega l’avvocato. “Purtroppo – aggiunge – è previsto anche il recupero coattivo, se la somma non verrà erogata nei tempi. Per questo ho chiesto un incontro con Inps, sperando che, valutando la situazione, receda dalla richiesta o che si arrivi a transare una cifra inferiore, che possa essere pagata nel tempo dalle figlie di Cristina Biagi, che ricordo essere una vittima di femminicidio”.
Lo zio delle due ragazzine, Alessio Biagi, in un post su Fb firmato anche dai nonni materni, si rivolge pure al Capo dello Stato Sergio Mattarella, parlando di una “vicenda legale umanamente orribile”. “Questa è la nostra battaglia”, spiega: spesso si dimentica “ciò che queste tragedie lasciano indietro: figli, in molti casi minorenni, affidati alle cure dei nonni, degli zii, che hanno il difficile compito di crescere, educare, arginare con tutto l’amore possibile un vuoto ed un dolore comunque impossibile da colmare. Nel nostro caso” si “è aggiunta una richiesta di risarcimento. Questa è la vicenda della famiglia Biagi, invitata a pagare una cifra mostruosa per evitare un procedimento giudiziario, che rendiamo pubblica per sensibilizzare l’Italia”. Già intervenuta la vice presidente della Camera, Mara Carfagna, chiedendo al presidente dell’Inps Pasquale Tridico di occuparsi personalmente del caso: “La richiesta dell’Inps è legittima”, spiega, ma “in sostanza si tratta di una grave ingiustizia e di un’ulteriore sofferenza inflitta a due ragazzine già travolte da una immane tragedia”.
EDIT: Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha assicurato che non verra’ dato seguito alla richiesta di risarcimento inviata alle due minorenni di Massa e Carrara orfane dei genitori dopo che il padre ha ucciso la madre e si e’ suicidato. “La lettera con la richiesta di risarcimento e’ un atto dovuto”, ha sottolineato Tridico intervenendo a Radio Capital, “ma l’Inps ha gia’ contattato i familiari avvisandoli che non ci sara’ alcun atto esecutivo”. “Sto seguendo da vicino la vicenda ed intendo assicurare alla famiglia Biagi che troveremo una soluzione riguardo al recupero delle somme cui l’Inps e’ tenuto ai sensi della normativa in vigore”, ha spiegato Tridico. “Dall’inizio della vicenda l’Inps ha supportato la famiglia per ogni prestazione dovuta e non ha attivato alcuna azione per il recupero coattivo, nelle more dell’individuazione di una via d’uscita legale che tenga conto della particolare situazione delle due eredi minorenni”, ha ricordato. “In settimana vedro’ le ministre del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, e per le Pari Opportunita’ e la Famiglia, Elena Bonetti, per trovare una soluzione condivisa e definitiva, ma gia’ domani si terra’ una riunione tecnica presso il Ministero del Lavoro”, ha riferito il numero uno dell’Inps, “intanto nei prossimi giorni la dirigenza e l’avvocatura locale prenderanno contatto con l’avvocato della famiglia”.
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