Attualità
La sparatoria all'hotel Radisson di Bamako in Mali
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-11-20
“È successo al settimo piano: jihadisti stanno sparando nel corridoio”, ha riferito una fonte della sicurezza. Secondo le stesse fonti i terroristi sarebbero arrivati all’hotel con una macchina con targa diplomatica. Gli ostaggi sono tutti liberi, sono morte 27 persone
Una sparatoria è in corso all’Hotel Radisson di Bamako, nel centro della capitale. Le forze dell’ordine hanno stabilito nella zona un perimetro di sicurezza. Gli spari delle armi automatiche sono stati avvertiti all’esterno dell’albergo, che ha 190 camere. “È successo al settimo piano: jihadisti stanno sparando nel corridoio”, ha riferito una fonte della sicurezza. Secondo le stesse fonti i terroristi sarebbero arrivati all’hotel con una macchina con targa diplomatica. “All’alba c’è stata una sparatoria. Sembra un tentativo di prendere ostaggi. La polizia e’ sul posto”. Gli spari sono stati avvertiti all’esterno dell’albero, situato nel centro della capitale maliana. Le forze dell’ordine hanno stabilito nella zona un perimetro di sicurezza. Il lussuoso albergo dispone di 190 camere. “E’ successo al settimo piano: jihadisti stanno sparando nel corridoio”, ha aggiunto un’altra fonte. I terroristi avrebbero preso 170 ostaggi. Alcuni sarebbero stati liberati, secondo Reuters. Ci sarebbero comunque già nove morti. Ci sono francesi tra gli ostaggi nell’hotel Radisson Blu di Bamako preso d’assalto stamane da un gruppo di terroristi. Lo conferma una fonte dell’Eliseo. Sempre secondo Reuters i terroristi avrebbero chiesto agli ostaggi di recitare alcuni versetti del Corano per liberarli. Due cittadini del Mali e un francese sono morti nel’attacco, 80 ostaggi sono stati liberati. Ci sono ancora un totale di 137 persone prigioniere nell’hotel ‘Radisson Blu’ di Bamako, assaltato da un commando armato: lo precisa sul proprio sito on-line la stessa compagnia proprietaria dell’albergo, secondo cui si tratta di 124 ospiti e di tredici dipendenti. – Il gruppo ‘Mourabitoun’ ha rivendicato l’attacco contro l’hotel Radisson a Bamako, in Mali. Lo ha rivendicato in coordinamento con ”l’Emirato del Sahara” che è una cellula di al-Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi). Lo riferisce la tv araba al-Jazeera che afferma di aver ricevuto un messaggio audio con la rivendicazione. Il gruppo pone anche una condizione per il rilascio degli ostaggi, ovvero che venga ”fermata l’aggressione contro la popolazione del nord del Mali”. Il gruppo Mourabitoun annuncia inoltre che, al termine dell’operazione, verrà diffuso un comunicato più esteso. Rivolgendosi alle ”autorità del Mali e della Francia”, il gruppo afferma che ”se rifiutate” le richieste ”sapete come andrà a finire, lo avete già sperimentato”.. Il sito dell’emittente panaraba cita un uomo d’affari, indicato col nome di Konate e contattato per telefono: “Una decina di uomini armati sono arrivati la mattina presto e hanno sparato a tutte le guardie davanti all’albergo”, ha detto. Un altro testimone citato dall’emittente, che lavora in un centro a qualche decina di metri dal Radisson, ha raccontato: “Ho iniziato a sentire colpi d’arma da fuoco provenire dall’hotel. Poco dopo ho visto una guarda che usciva di corsa, ferita. Un agente della sicurezza mi ha detto che i terroristi sono stati così veloci che non non sapeva quanti ne fossero entrati”. Al Jazeera riferisce che i terroristi che hanno attaccato l’hotel Radisson di Bamako sono jihadisti di Ansar Dine, che si batte per l’instaurazione della Sharia in Mali ed è collegato ad Al Qaida. Secondo “fonti Onu” citate dal sito panafricano Jeune Afrique, “forze speciali americane sono all’interno dell’hotel Radisson Blu” di Bamako, in Mali, preso d’assalto da un gruppo di terroristi. Cinquanta ostaggi sarebbero stati liberati in seguito al blitz delle forze speciali maliane all’hotel Radisson Blue di Bamako. Uno degli ostaggi liberati dall’hotel Radisson Blu di Bamako ha riferito di aver sentito i terroristi parlare tra di loro in inglese. Le forze di sicurezza maliane hanno compiuto una nuova irruzione all’hotel Radisson Blu di Bamako, in Mali e stanno setacciando ogni stanza della struttura alberghiera, dopo l’assalto di questa mattina da parte di un comamndo armato che ha preso in ostaggio 170 persone, alcune delle quali rilasciate. Lo ha riferito un giornalista di Le Figaro, Georges Malbrunot Secondo la stessa fonte, i militari sono assistiti da forze speciali americane. I terroristi che hanno preso d’assalto un albergo di Bamako, in Mali, si sono barricati al settimo piano del Radisson incalzati dall’avanzata delle forze di sicurezza. Lo indica una fonte vicina ai servizi di sicurezza, come riporta Le Figaro. Nei pressi dell’edificio, riferiscono testimoni, si ascoltano violente raffiche e colpi di arma da fuoco.
Edit: alle 17,14 finisce il blitz, 27 morti. Gli ostaggi sono tutti liberi
La sparatoria all’hotel Radisson di Bamako
Il gruppo sarebbe riuscito a salire fino al settimo piano dell’hotel, da dove avrebbe iniziato a sparare. L’attacco al Radisson di Bamako, Mali, è stato “fulmineo” ed è iniziata con i terroristi che hanno “sparato a tutte le guardie presenti davanti all’albergo”: lo ha detto un testimone oculare citato da Al Jazeera, che non ha però specificato se gli uomini della sicurezza siano solo feriti o siano morti. L’ambasciata Usa ha diramato un allerta in cui chiede ai cittadini americani, compreso il suo staff, di mettersi al sicuro. “Hanno sequestrato circa 140 ospiti e 30 dipendenti”, ha detto alla Nbc un portavoce del gruppo Carison Rezidor di cui fanno parte i Radisson Hotel. Tutto il settore settentrionale del Mali fu occupato da milizie jihadiste, alcune con legami ad al-Qaeda, per gran parte del 2012. Molti gruppi jihadisti furono snidati grazie a un’operazione militare internazionale su iniziativa francese, lanciata nel gennaio 2013 e che e’ ancora in corso. Ma alcune zone del Paese rimangono ancora fuori dal controllo delle forze maliane straniere. E se fino a qualche tempo fa gli attacchi jihadisti erano rimasti concentrati nel nord, dall’inizio del 2015 si sono estesi al centro e, da giugno, al sud del Paese. Secondo alcune fonti sono almeno una decina gli uomini armati asserragliati all’interno dell’Hotel Radisson Blue a Bamako. Secondo altri sarebbero appena due. L’albergo -che ospita in gran parte stranieri, molti dei quali francesi – è considerato il più sicuro della capitale, situato nella zona di lusso della città. Secondo l’agenzia Xinhua, tra i clienti ci sono anche cinesi. L’hotel ospiterebbe tra l’altro militari della missione Onu in Mali (Minusma). l presidente del Mali, Idriss Déby Itno, ha evocato la matrice islamista dell’attacco terroristico all’Hotel Radisson di Bamako: “condanno nella maniera più ferma possibile questo atto barbaro che non ha niente a che vedere con la religione”, ha detto il capo di Stato come riferisce il sito Jeune Afrique.
#Alerta;
Primeras imágenes. Hubo 80 rehenes liberados #Radisson #Bamako #Mali
Vía @Breaking3zero
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— F5 (@F5enzonica) 20 Novembre 2015
L’attacco di tre mesi fa
Ricorda l’ADNKronos che l’assalto all’hotel Radisson di Bamako è il secondo nel giro di pochi mesi contro un albergo di una catena internazionale in Mali. L’8 agosto, infatti, uomini armati appartenenti al gruppo jihadista dei Mourabitoun, attivo nell’area sahelo-sahariana, assaltarono l’hotel Le Byblos a Sevare, nel centro del Paese, prendendo in ostaggio diverse persone, tra le quali alcuni dipendenti dell’Onu. Nell’assalto all’hotel e nel successivo blitz per liberare gli ostaggi delle forze speciali del Mali, coadiuvate da militari francesi, persero la vita 12 persone: tre dipendenti di Le Byblos, cinque soldati maliani, un contractor della missione Minusma di peacekeeping delle Nazioni Unite e tre militanti jihadisti. L’albergo si trova vicino a una base dell’aviazione militare, mentre Sevare dista circa 620 chilometri a nord-ovest della capitale Bamako. Il gruppo jihadista che rivendicò l’attacco è stato fondato dal noto terrorista Mokhtar Belmokhtar. Il movimento dei ‘Mourabitoun’ è una fusione tra elementi del Movimento per l’unicità e il jihad in Africa occidentale (Mujao) e la Brigata dei Molathamun, creata da Belmokhtar dopo il suo allontanamento dai vertici di al-Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi). Il gruppo dei ‘Mourabitoun’ è apparso sulla scena durante il periodo dell’occupazione del nord del Mali da parte delle sigle salafite-jihadiste nel 2013. Risale solo a pochi giorni fa l’ultimo messaggio di minacce di Iyad Ag Ghali, contrario all’accordo di pace. Iyad Ag Ghali è noto per aver fondato il gruppo jihadista Ansar Eddine e solo la scorsa settimana è stata accertata l’autenticità del suo ultimo messaggio audio, diffuso in realtà il mese scorso. Iyad Ag Ghali minaccia di far saltare l’attuazione dell’accordo con tutti i mezzi possibili. Nel messaggio, che dura circa 20 minuti, Iyad Ag Ghali prende le distanze da quelli che un tempo furono suoi alleati e che hanno sottoscritto l’accordo. Rivolgendosi in particolare ai giovani, Iyad Ag Ghali chiede una risposta a “questa offesa”, non perde l’occasione per minacciare la Francia – colpita una settimana fa dai sanguinosi attacchi di Parigi rivendicati dall’Is – e legittimare gli attacchi nel centro e nel nord del Mali.
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