La rivista “clandestina” delle forze di Polizia

di Antonio Murzio

Pubblicato il 2018-02-21

Come è possibile che la Rivista della prestigiosa Scuola di perfezionamento delle forze di polizia sia stata cancellata dal registro della stampa tenuto dal tribunale di Roma? Una piccola storia che ha fatto arrabbiare Gabrielli

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Ai comandi generali di Polizia, Guardia di Finanza e Carabinieri l’ordine è arrivato perentorio: individuare al più presto i responsabili. Come è possibile, infatti, che la Rivista della prestigiosa Scuola di perfezionamento delle forze di polizia sia stata cancellata dal registro della stampa tenuto dal tribunale di Roma (in base alla legge sulla stampa del 1948 una testata deve essere registrata con l’obbligo di indicare titolo, argomento e luogo della pubblicazione, direttore responsabile)?

La rivista “clandestina” della Polizia

Non adempiendo agli obblighi previsti dalla suddetta legge, compresa la comunicazione di ogni variazione che intervenga, dando comunque alle stampe una pubblicazione, si può incorrere nel reato di stampa clandestina. E per un trimestrale come quello della Scuola di perfezionamento delle forze di polizia, sarebbe il colmo. Ma procediamo con ordine. Essendo una pubblicazione di carattere professionale, per la Rivista della Scuola di perfezionamento delle forze di polizia, il ruolo di direttore responsabile può essere ricoperto anche da un non iscritto all’Ordine dei giornalisti. Per firmare, però, la persona indicata nel ruolo di direttore viene iscritta in un Elenco speciale (l’Ordine dei giornalisti si compone di tre elenchi: professionisti, pubblicisti e, appunto, elenco speciale). L’iscrizione all’albo per le figure inserite nell’elenco speciale decade contestualmente alla fine dell’incarico per il quale si è chiesta l’annotazione (che deve essere deliberata dal Consiglio dell’Ordine). Succede per le pubblicazioni a carattere tecnico e scientifico.

cancellazione Tribunale

Nel caso specifico, l’inghippo è venuto alla luce quando un ufficiale si è recato presso il tribunale civile di Roma per far annotare la variazione avvenuta, col passaggio della direzione di Scuola e rivista, che coincidono, dal dirigente di Polizia Michele Rocchegiani al Generale di divisione della Guardia di Finanza Gennaro Vecchione (il Direttore della Scuola è scelto a turno con incarico triennale non rinnovabile, tra i Dirigenti Generali di Pubblica Sicurezza, tra i Generali di Divisione dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza, ed è nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’Interno).

«Individuare i responsabili!»

Si è scoperto che la registrazione era decaduta in seguito alle dimissioni da direttore, con conseguente cancellazione dall’elenco speciale, del dirigente generale di Ps Gian Carlo Pozzo, che firmava la rivista. Esattamente il 20 maggio 2016. Dato il rilevante lasso di tempo trascorso senza alcuna comunicazione, in data 23 novembre 2017, il tribunale aveva provveduto alla revoca della registrazione.

rivista clandestina scuola di polizia

Il 26 gennaio ne è arrivata comunicazione ufficiale al capo della polizia Gabrielli, che il 29, lapidario, ha risposto all’ufficio preposto “Prego far conoscere i motivi del cennato inadempimento ed eventuali profili di responsabilità”. Il,o i colpevoli, potrebbero rispondere di danno erariale. Intanto, in attesa di sanare la situazione, il numero di gennaio del trimestrale non è andato in stampa. Dovrebbe uscire a marzo.

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