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Noor Mateen: la moglie di Omar Mateen indagata per la strage al Pulse di Orlando

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-06-14

Noor Mateen secondo gli inquirenti conosceva le intenzioni del marito: gli investigatori valutano se incriminarla perché sapeva ma non ha denunciato. Lei sta comunque collaborando con gli inquirenti

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La moglie del killer di Orlando forse sapeva qualcosa sulle intenzioni di Omar Mateen e per questo ora è indagata. Lo riferisce la Nbc, citando fonti investigative. Secondo le stesse fonti Noor Mateen, 30 anni, avrebbe anche sostenuto di aver cercato di parlare al marito per convincerlo a desistere dall’attacco al club gay. Noor ha detto all’FBI che era con Omar quando lui ha comprato le munizioni per la strage e che una volta l’ha portata proprio al Pulse.

La moglie di Omar Mateen indagata per la strage di Orlando

Noor sta comunque collaborando con gli inquirenti. Intanto, dopo che la notizia ha cominciato a circolare in mattinata, nuove testimonianze fanno pensare che l’autore del massacro al club gay di Orlando fosse omosessuale, ma non volesse ammetterlo. Un compagno del corso della scuola di polizia che entrambi hanno frequentato nel 2006 ha detto al Palm Beach Post di ritenere che Omar Mateen fosse gay ma non lo volesse far sapere. L’uomo, che non ha voluto far pubblicare il suo nome, ha detto che Mateen gli fece delle proposte “romantiche”, da lui respinte, e che uscendo in gruppo con i compagni erano stati in alcuni gay bar. Nella classe, ha raccontato, la gente si sentiva dispiaciuta per Mateen: “Voleva solo trovare il suo posto, ma non piaceva a nessuno. Era sempre socialmente molto goffo”. Anche l’ex moglie Sitora Yusufi, che ieri lo ha descritto come un uomo violento e instabile, ha detto oggi di ritenere che fosse omosessuale. Secondo quanto scrive il New York Post, la Yusufi è stata intervistata dalla tv brasiliana assieme al fidanzato Marco Dias. Tramite l’uomo che parlava in portoghese con l’emittente, la donna ha detto di pensare che l’ex marito avesse “tendenze gay”. Una volta, ha aggiunto, l’ex suocero accusò Mateen di essere gay davanti a lei. Secondo Dias, l’Fbi ha chiesto alla donna di non parlare delle tendenze omosessuali dell’ex marito con i media americani. Le nuove testimonianze si aggiungono a quelle già emerse secondo le quali Mateen si sarebbe recato più volte al Pulse, il club dove ha ucciso 49 persone, e faceva uso di app per appuntamenti al buio fra omosessuali. Secondo altre fonti Noor  ha inoltre dichiarato di aver condotto in auto il marito al Pulse in una occasione, perché questi voleva effettuare una sorta di sopralluogo. Si sta inoltre valutando la possibilità di incriminare la donna con l’accusa di non aver informato le autorità di quanto sapeva prima dell’attacco, ma una decisione a riguardo non è ancora stata presa. Al momento la moglie sta collaborando con gli inquirenti.

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Una foto di Noor Mateen con Omar Mateen da facebook

Omar Mateen gay represso?

Queste e altre testimonianze stanno portando gli inquirenti a valutare anche la pista della possibile omosessualità dell’assassino, mai accettata e quindi repressa, spesso con massicce dosi di alcol. “A volte si metteva in un angolo e si sedeva a bere da solo, altre volte era così ubriaco da risultare molesto” ha detto Ty Smith. Secondo la stessa fonte, l’attentatore sarebbe stato visto nel locale almeno una dozzina di volte; secondo il Canadian Press, Mateen era stato visto diverse volte nel locale negli ultimi tre anni. Un altro cliente del locale notturno ha spiegato invece al Los Angeles Times di essere stato in contatto per oltre un anno con Omar Mateen attraverso Jack’d, un’app di appuntamenti per omosessuali. Un ex buttafuori del Pulse ha detto a Abc News di essere “sicuro al 100%” di aver buttato Mateen più volte fuori dal locale. Il Palm Beach Post, quotidiano locale diffuso nel sud della Florida, riporta che un ex compagno di Mateen all’accademia di polizia credeva che l’assassino del Pulse fosse omosessuale e di aver frequentato, con lui e altri colleghi, alcuni locali per gay. Secondo la fonte del quotidiano, rimasta anonima, Mateen era omosessuale ma non ne parlava, era impacciato e aveva difficoltà a relazionarsi con gli altri, e una volta gli avrebbe chiesto di uscire, da soli. Il padre di Mateen ha respinto con forza l’ipotesi che il figlio fosse omosessuale: “Se fosse stato omosessuale – ha detto al quotidiano – perché avrebbe dovuto farlo?”. Il padre, in precedenza, aveva raccontato che il figlio si era recentemente molto arrabbiato alla vista di due uomini che si baciavano.

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