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La festa di Capodanno “sventata” a Secondigliano
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-12-31
Un detenuto era ritornato nascondendo nell’intestino hashish. Il blitz dei cani poliziotto
Una festa per l’ultimo giorno dell’anno a base di droga e vino. E’ quanto verosimilmente preparava un gruppo di detenuti nel carcere di Napoli di Secondigliano. Sequestro di sostanze stupefacenti nelle celle grazie ai cani antidroga della polizia penitenziaria, Igor e Cesare.
La festa di Capodanno “sventata” a Secondigliano
Un detenuto, cui era stato concesso di trascorrere il Natale in famiglia, era tornato nell’istituto di pena dal permesso premio avendo nell’intestino numerosi ovuli contenenti hashish. Il blitz del comandante della polizia penitenziaria di Secondigliano è stato coadiuvato dal nucleo regionale cinofili Campania del distaccamento di Benevento e Avellino. Intanto le carceri italiane stanno tornando a scoppiare: allo scorso 30 novembre, i 60.002 detenuti
presenti nei nostri 190 istituti penitenziari hanno a disposizione appena 45.983 posti effettivi. Lo denuncia un rapporto inviato dal Partito radicale che è stato appena inviato al Consiglio d`Europa. L`allarme è grave. Ma nel rapporto si legge qualcosa di ancor più grave: è un interessante resoconto sul «Piano carceri», che quasi sei anni fa veniva presentato dal governo di Enrico Letta come l`intervento salvifico che avrebbe risolto ogni problema di sovraffollamento. È un racconto sorprendente, che in un Paese normale dovrebbe accendere l`interesse della politica e dei giudici contabili (e magari anche della magistratura penale). Rita Bernardini e i radicali che firmano il rapporto ricordano infatti che secondo il «Piano carceri», soprattutto nella sua versione celebrata in pompa magna all`inaugurazione dell`anno giudiziario del gennaio 2013 dal ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, la situazione avrebbe dovuto migliorare drasticamente: in soli quattro anni, da lì alla fine del 2016, il ministro «tecnico» garantiva ci sarebbero stati 12.024 posti in più, e che si sarebbe passati dai 45.688 posti regolamentari esistenti in quel momento a ben 57.712.
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