La droga che si ordinava su Facebook e Whatsapp

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-03-19

Un linguaggio in codice creato da un gruppo di spacciatori aveva creato un giro importante di stupefacenti. L’intervento delle forze dell’ordine

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La droga si ordinava via WhatsApp e Facebook scegliendola con gli ’emoticon’, poi si passava a prenderla. E’ l’ingegnosa strategia usata da un gruppo di spacciatori, giovani e giovanissimi tutti italiani, individuati a Monza al termine di un’operazione che ha portato a 13 arresti, 8 in carcere e 5 obblighi di dimora. A scoprire il traffico, la polizia che ha ribattezzato l’operazione ‘Sballo 2.0’ e che ha individuato la compravendita di marijuana (rappresentata con un quadrifoglio), hashish, cocaina, Lsd e ketamina. Sessantuno in tutto gli indagati.
 
LA DROGA DA COMPRARE SU FACEBOOK E WHATSAPP
Nell’indagine gli investigatori del Commissariato di Monza sono riusciti a decifrare il linguaggio in codice utilizzato dai giovani: i più comuni emoticon rappresentavano i diversi tipi di droga (un quadrifoglio era ad esempio una dose di marijuana), ed espressioni comunissime tra i giovani avevano, in realtà, significati commerciali, come “andiamo a bere” (acquistare Ketamina liquida) o “10 libri di scienze” (chiedere 10 grammi di marijuana). La rete era molto estesa, tanto che i poliziotti, in collaborazione con la Questura di Milano, il Reparto prevenzione crimine Lombardia e agenti di Verbania, Bergamo, Desenzano del Garda e Lecco, hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Monza nei confronti di 13 indagati (8 custodie cautelari in carcere e 5 obblighi di dimora), cui si sono aggiunti una cinquantina di decreti di perquisizione. Tra le 8 persone arrestate 7 sono state bloccate in flagranza per l’ingente materiale trovato in casa proprio durante le perquisizioni. Scoperta anche una miniserra per la coltivazione casalinga delle piantine di marijuana. La stragrande maggioranza dei giovani coinvolti appartengono a famiglie senza problemi particolari, e conducevano una vita comune se non fosse stato per il continuo consumo e spaccio di stupefacenti.

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