Attualità
La conferenza di Giampaolo Giuliani su come si prevedono i terremoti
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2016-11-04
Per la serie, quando la credibilità è tutto: Giampaolo Giuliani in tour nelle zone colpite dal terremoto fa visita da un gruppo di seguaci di Rosario Marcianò per spiegare come si possono prevedere i terremoti. E non è tutto: in programma anche una conferenza di Zio Paperone sulla generosità e una di Fabrizio Corona su fisco e legalità
Non è un sismologo e non è in grado di prevedere i terremoti se non le scosse successive alla principale (cosa che è abbastanza facile e sostanzialmente inutile visto che lo sciame può andare avanti per settimane e addirittura mesi) ma questo non impedisce a Giampaolo Giuliani di tenere conferenze su come si prevedono i terremoti proprio nelle zone colpite dal sisma del 26 ottobre. Ad Ascoli Piceno infatti è stato organizzato un incontro sul tema dei famosi precursori sismici che Giuliani sostiene di essere in grado di utilizzare (ma non ha mai fornito prove scientifiche) per prevedere i terremoti.
C’era una volta una scia chimica che provocò un terremoto
Certo, le idee di Giuliani non sono eccentriche come quelle di coloro che credono che si possano prevedere i terremoti scrutando lo spazio e la posizione delle stelle nel cielo ma di fatto non sono di alcuna utilità anzi non fanno altro che aumentare la confusione sull’unica forma di prevenzione utile nelle aree a rischio sismico: l’edilizia antisismica e la messa in sicurezza del territorio. Non stupisce quindi che ad organizzare il convegno sia il CRIVEO di Ascoli Piceno dove CRIVEO sta per Centro Verità Occultate (così occultate che si trovano ovunque, al solito) che è anche la sezione marchigiana di Tanker Enemy, ovvero il sito del famoso Mago Otelma delle scie chimiche Rosario Marcianò, uno che quando c’è da fare l’avvoltoio sulle disgrazie altrui non si tira mai indietro. Ed infatti il giorno dopo il sisma del 26 ottobre Marcianò ha pubblicato “la prova” che il terremoto era stato indotto dall’emissione di onde elettromagnetiche, proprio come in Abruzzo.
Non vi sembra strano che uno come Giuliani, che ritiene di essere un ricercatore scientifico serio (e che si presenta come sismologo, pur non avendone titolo), tenga conferenze per persone che credono alle scie chimiche ?
Gli stessi che in passato hanno organizzato convegni per dire “no alle piramidi” (sic) e per scoperchiare gli orrendi crimini delle massonerie deviate e che combattono tutte le battaglie dei complottisti dell’Internet?
Se c’era bisogno di una prova che a Giuliani non interessa davvero prevedere i terremoti (avete mai letto una sua previsione fatta prima di una scossa importante?) ma solo guadagnare visibilità e farsi un seguito di fan adoranti non c’è cosa migliore di questa conferenza. Non è strano che tutte le pagine Facebook che fanno riferimento alle teorie di Giuliani pubblichino le notizie sulle nuove scosse dopo che queste sono avvenute e che poi si limitino a dire “ci saranno altre scosse nelle prossime ore”? Gli scienziati veri invece di solito non fanno previsioni sui terremoti, perché i terremoti non si possono prevedere e non tengono conferenze in oscuri circoli di fanatici delle teorie del complotto che in ogni caso credono che i terremoti siano causati dall’uomo (forse addirittura dalle trivelle). Come farà Giuliani a spiegare di essere stato in grado di prevedere il terremoto del 26 ottobre grazie ai precursori sismici (in particolare alle emissioni di gas radon) quando i rilevatori che utilizza sono tutti nei dintorno dell’Aquila ovvero in una zona geologicamente diversa da quella dell’epicentro del terremoto marchigiano? Sarebbe interessante saperlo, ma come sempre Giuliani eviterà di rispondere e proporrà la solita supercazzola, che guarda caso è proprio ciò che gli amici del CRIVEO vogliono sentirsi dire. In fondo se hai già le prove dell’esistenza di un complotto che te ne fai delle dimostrazioni scientifiche? Sarà in ogni caso divertente vedere come il “sismologo” Giuliani smentirà quello che dirà alla conferenza spiegando di essere stato frainteso un’altra volta.