Italia zona rossa a Natale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-12-14

Una nuova stretta per Natale, con l’ipotesi di un’Italia di fatto tutta in zona rossa nei festivi e prefestivi e, unica eccezione, una deroga agli spostamenti tra i piccoli comuni

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Una nuova stretta per Natale, con l’ipotesi di un’Italia di fatto tutta in zona rossa nei festivi e prefestivi e, unica eccezione, una deroga agli spostamenti tra i piccoli comuni. Le immagini di quelli che il commissario per l’emergenza Arcuri ha definito “insopportabili assembramenti” nelle vie dello shopping, ma anche i 20mila contagi e i 500 morti al giorno e la decisione della cancelliera tedesca Angela Merkel di rompere gli indugi e varare il lockdown generale, spingono il governo a un cambio di passo che potrebbe concretizzarsi nelle prossime ore, con una serie di interventi mirati ad evitare che Natale e Capodanno si trasformino nel detonatore per la terza ondata del virus.

Italia zona rossa a Natale

Dopo le voci su possibili deroghe allo spostamento tra comuni a Natale i dati giornalieri sull’epidemia di Coronavirus preoccupano il governo. E probabilmente lo porteranno a prendere decisioni di effetto contrario. Come mettere l’Italia in zona rossa, o al massimo arancione, nei festivi e prefestivi. Spiega il Corriere:

La risalita del tasso di positività è un dato che allarma. E dunque, anche se la maggior parte delle regioni tornerà già la prossima settimana in «fascia gialla», in tutta Italia si è deciso di far scattare i divieti della «fascia arancione» o addirittura «rossa» nei giorni festivi e prefestivi. Vuol dire chiudere bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie. Serrare i negozi ad eccezione di farmacie, tabaccai, edicole, anche se le deroghe concesse dai codici Ateco lasciano comunque margini piuttosto ampi. Oggi si deciderà se far scattare il provvedimento già il 19 e 20 dicembre—come vorrebbe l’ala rigorista del governo — o se invece slittare a ridosso del Natale. La discussione non sarà comunque senza ostacoli, almeno a sentire le parole della ministra Teresa Bellanova: «Confrontiamoci con la comunità scientifica e decidiamo misure coerenti e comprensibili. Scegliamone anche più restrittive di quelle attuali, se necessario, ma comprensibili. Perché solo così i cittadini saranno indotti a rispettarle».

 

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Le misure potrebbero scattare già dal fine settimana che va dal 19 al 20 dicembre per finire il 6 gennaio. Tre scenari, spiega Repubblica, descrivono le situazioni che potrebbero verificarsi:

Ne escono fuori tre scenari, tutti durissimi, validi per otto giorni (dal 24 dicembre al primo gennaio) oppure nei dieci giorni festivi e prefestivi (24-27 dicembre, 31 dicembre3 gennaio, 5-6 gennaio), o infine dal 24 dicembre al 6 gennaio. La prima opzione prevede l’istituzione di una zona arancione nazionale. Questo comporta l’estensione del divieto di uscita dal proprio comune e la chiusura totale di ristoranti e bar. Il secondo scenario istituisce negli stessi giorni una zona rossa per l’intero Paese. Significa serrare pure i negozi, vietando gli spostamenti non essenziali fuori dalla propria abitazione e lasciando però un margine di flessibilità per il giorno di Natale, in modo da garantire tra l’altro la partecipazione ai riti religiosi. Esiste anche una terza possibilità, più soft, studiata dai giallorossi: affiancare alla chiusura di bar e ristoranti un rafforzamento del coprifuoco per l’intero periodo di festa. Scatterebbe alle 18 o alle 20, servirebbe a bloccare cenoni, aperitivi e feste in abitazioni private. La parola definitiva potrebbe arrivare oggi, dopo un summit aperto anche agli scienziati del Cts. I tre scenari, in ogni caso, potrebbero essere estesi anche al week end del 19-20 dicembre, considerato ad alto rischio per i movimenti programmati da milioni di italiani.

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