Coronavirus: l’indice di contagio RT sopra 1 in cinque regioni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-11

Il Monitoraggio indica che “le stime Rt tendono a fluttuare in alcune regioni e province autonome in relazione alla comparsa di focolai di trasmissione che vengono successivamente contenuti”.” Si osservano, pertanto, negli ultimi 14 giorni stime superiori ad 1 in cinque Regioni dove si sono verificati recenti focolai”

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Ieri la protezione civile ha reso noti i dati del monitoraggio settimanale, riferito al periodo 29 giugno-5 luglio, dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19. Emilia, Lazio, Piemonte, Veneto e Toscana hanno un Rt superiore a 1 (ma se si valuta la situazione su una sola settimana si aggiungono anche Marche e Lombardia). A livello nazionale, la media è più bassa di 1 anche se nell’intervallo di confidenza maggiore, che serve a calcolare il dato finale, lo supera. Ma più che l’Rt, che può variare con incrementi assoluti ridotti in questa fase, preoccupano altre cose. Spiega Repubblica:

«Sebbene le misure di lockdown in Italia abbiano permesso un controllo efficace dell’infezione — scrivono gli esperti — persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti». A dimostrare che l’epidemia non è conclusa ci sono «piccole catene di trasmissione di cui rimane non nota l’origine. Si conferma perciò una situazione epidemiologica estremamente fluida». Gianni Rezza, responsabile della prevenzione del ministero, aggiunge: «In diverse regioni l’indice Rt ha superato quota 1. Ciò è dovuto in diversi casi al verificarsi di focolai di rilevanza più o meno grande che in parte sono dovuti all’importazione di infezioni dall’estero. Questo induce naturalmente a rafforzare le misure di distanziamento sociale».

rt indice di contagio
L’indice di contagio RT nelle regioni italiane (La Repubblica, 11 giugno 2020)

Il Monitoraggio indica che “le stime Rt tendono a fluttuare in alcune regioni e province autonome in relazione alla comparsa di focolai di trasmissione che vengono successivamente contenuti”.” Si osservano, pertanto, negli ultimi 14 giorni stime superiori ad 1 in cinque Regioni dove si sono verificati recenti focolai”. E ancora: “Persiste l’assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali”. Nel report viene spiegato anche che “Non sorprende osservare un numero ridotto di casi che richiedono ospedalizzazione in quanto, per le caratteristiche della malattia COVID-19, solo una piccola proporzione del totale delle persone che contraggono il virus SARS-CoV-2 sviluppano quadri clinici più gravi. Questo risultato, atteso in base alla strategia adottata nella fase di transizione, permette di gestire la presenza del virus sul territorio, in condizioni di riapertura, senza sovraccaricare i servizi assistenziali”.

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