Attualità
Il muro anti-profughi di Joe Formaggio
dipocheparole 20/07/2015
L’ennesimo tentativo di attention whoring da parte del sindaco di Albettone. Come finirà?
Joe Formaggio colpisce ancora. Il sindaco di Albettone ha pensato di tirar su un muro antiprofughi nel suo comune in provincia di Vicenza, e di chiudere le strade che collegano ai comuni che ospitano i migranti. Racconta oggi Repubblica:
Adesso a turbare il sonno del sindaco di Albettone è il flusso di migranti distribuiti (anche) nelle province venete dai prefetti. «Io non li voglio. Se i Comuni confinanti decidono di ospitarli sono pronto a fare erigere un muro a protezione del paese». Tutto qui? Macché.«Qualora il prefetto mi obbligasse ad accogliere questa gente negli spazi comunali sfitti, murerò le finestre per rendere automaticamente inagibili gli edifici». Quella di Formaggio non è annuncite xenofoba. Tra il dire e il fare c’è di mezzo una delibera. Già bell’è pronta, verrà votata questa sera dal consiglio comunale. Tecnicamente sichiama “atto di indirizzo politico”. La formuletta dietro la quale è celata quella che il sindaco presenterà come la “delibera del muro” — «perché questo è il primo mattone» — è stata silenziosamente inserita ad integrazione dell’ordine del giorno. È sul sito del Comune. “Atto di indirizzo in ordine alla richiesta di disponibilità all’accoglienza di cittadini stranieri richiedenti la protezione internazionale, formulata dalla prefettura di Vicenza”.
Che cosa sottende?
In pratica il consiglio (all’unanimità: non c’è opposizione) impegnerà il capo della giunta, in quanto autorità di pubblica sicurezza e autorità sanitaria locale, ad «avviare tutti gli accertamenti idonei per ciò che concerne l’”accettabilità” dei profughi». Questo al fine di «tutelare la comunità» di Albettone dai «rischi legatialla sicurezza e all’eventuale diffusionedi patologie e/o epidemie». Non occorre grande sforzo di immaginazione per intuire quale sarà l’orientamento che guiderà gli accertamenti. Lui, Formaggio, parla come uno che si prepara a affrontare una nuova crociata (dopo quella contro i rom). «Prima il casino di Quinto di Treviso, poi i 250 profughi ospitati in un residence a Eraclea (Venezia). E ieri a Vicenza ne sono arrivati altri 54. Cosa facciamo? Io di certo non aspetto». Va molto fiero del fatto che a Albettone «non c’è un extracomunitario». E allora perché tutto questo allarme? «Vogliamo mantenere il paese integro. Vede, qui intorno ci sono Comuni che si regolano in modo diverso». Fa l’esempio di Sossano, che ha il doppio degli abitanti e, ignominia, «300 immigrati che bivaccano davanti a una cooperativa che li spedisce a lavorare nei campi di mais. Alcuni sono regolari, altri clandestini»