Il grillino che fa le denunce per scherzare

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-05-28

Carlo Baldassini voleva denunciare la compravendita dei responsabili di lista ma la notizia era una bufala e lui intanto rischia la denuncia per diffamazione

article-post

È bufera sulla testa di Carlo Baldassini, un iscritto del Movimento 5 Stelle che nei giorni scorsi aveva denunciato la compravendita dei rappresentanti di lista nei seggi di Foggia da parte dei rappresentanti di Partito Democratico e Forza Italia. Tutto è nato da un post pubblicato il 26 maggio sul profilo Facebook di Baldassini e subito ripreso dalla stampa locale. Nel post veniva rivelato il “tariffario” utilizzato da Michaela Di Donna (Forza Italia), Francesco Paolo Campo (PD) e Leonardo Di Gioia (candidato in una lista di sostegno a Emiliano) per pagare i rappresentanti di lista nei seggi durante le operazioni di spoglio.

Il post di denunzia di Baldassini su Facebook (via Facebook.com)
Il post di denunzia di Baldassini su Facebook (via Facebook.com)

Ecco ci risiamo, i partiti del malaffare le tentano tutte e gli unici con la faccia pulita sono quei bravi ragazzi del Movimento 5 Stelle. Ed è proprio un bel “tariffario” quello sciorinato da Baldassini, si va dai cinquanta euro elargiti dalla Di Donna ai trenta (forse quaranta ma dipende) promessi da Paolo Campo (ma solo a Foggia città). I rappresentanti di lista del Movimento? Loro no, #ovviamentegratis sottolinea orgoglioso il Baldassini. La cosa però non è andata certo giù ai tre politici tirati in ballo nel post che hanno subito minacciato querele nei confronti del grillino. Scrive su Facebook Francesco Paolo Campo:

Calunnia e diffamazione sono gli strumenti della propaganda grillina,
utilizzati da ‘cittadini’ intellettualmente disonesti ed eticamente deprecabili.
Io non ho mai, e ribadisco mai, pagato alcuno per rappresentarmi in un seggio elettorale e chi lo ha affermato ne risponderà davanti ad un giudice.
Ho provveduto a segnalare alla polizia postale il profilo facebook di tale Carlo Baldassini e la pagina facebook del gruppo Risveglio Civile a 5 Stelle in cui si afferma che io pagherei “30/40 euro, solo su foggia”.
Nei confronti di entrambi i soggetti sporgerò querela per calunnia e intenterò un’azione di risarcimento in sede civile.
Analoghe azioni saranno intentate nei confronti di chiunque abbia condiviso il post, che pubblico augurandomi che altrettanto facciano gli altri candidati al Consiglio regionale citati.
Compresa l’onesta Rosa Barone, dalla quale mi aspetto solidarietà e scuse per la stupidità di questi suoi elettori.
Gentaglia che non ha la minima idea di cosa voglia dire l’impegno civico e politico. Poveri di mente e di cuore capaci solo di sputare veleno sulle istituzioni e su chi le rappresenta.
Con la calunnia e la diffamazione, come con le fandonie scientifiche e le bugie politiche nascondono la loro incapacità di offrire la pur minima risposta concreta ai disagi ed ai bisogni di chi li vota.
Inutili loro ed inutile il voto dato a loro.
Ora però mi sorge un dubbio: non è che il tariffario pubblicato sia quello delle frequentazioni di chi lo ha scritto?

Michaela Di Donna esprime solidarietà “umana e politica” ai colleghi finiti nella macchina del fango e annuncia “querela per diffamazione e calunnia nei confronti di attivisti del Movimento 5 Stelle dopo la pubblicazione di un post diffamatorio“. L’esponente di Forza Italia ci tiene a ricordare che i rappresentanti di lista del suo partito sono volontari e non sono pagati:

Voglio chiarire che nessun rappresentante di lista del partito di Forza Italia sarà pagato. Si tratta di ragazze e ragazzi, di donne e uomini che credono nel progetto politico del nostro partito e sono animati da una sana passione politica – chiarisce la capolista di Forza Italia –. Le follie di questo attivista del Movimento 5 Stelle si qualificano dunque per quello che sono. Mi rendo conto che per questi soggetti le elezioni siano il momento per dar sfogo alla loro abitudine alla calunnia. Ma non è con questi metodi vergognosi che renderanno un buon servizio alla politica e alla nostra comunità. Metodi che, al contrario, finiranno per allontanare i cittadini dalla buona politica e dalla partecipazione ai processi democratici. Con questi comportamenti riusciranno soltanto ad ottenere una condanna e a risarcire economicamente l’immagine di chi da loro è stato diffamato

baldassini movimento 5 stelle foggia facebook scuse
La solidarietà a Campo è arrivata anche da Luigi Starace Luistar, candidato con il M5S che ieri è passato al suo comitato elettorale (senza però trovarlo) e ha pubblicato la foto su Facebook:
Luigi Starace Luistar M5S foggia
Diverso il tono della risposta di un’altra candidata al Consiglio Regionale pugliese per il M5S, Rosa Barone, che preferisce parlare di compravendita di voti e si dice indignata per gli insulti rivolti dal candidato Campo agli attivisti pentastellati:
rosa barone M5S
Nei commenti al post della Barone ce n’è anche uno di Carlo Baldassini che chiede di smettere di parlare della vicenda, che a suo dire pare essersi risolta e ribadisce che “i principi della denuncia erano sani e assolutamente in buona fede“:
carlo baldassini denuncia
LE SCUSE DI BALDASSINI
Dopo che la notizia è finita sui giornali (così come ci sono finite le repliche indignate delle persone coinvolte) Carlo Baldassini fa retromarcia e si scusa, spiegando il suo errore: avrebbe pubblicato senza verificarlo un messaggio “assolutamente scherzoso”:

Chiedo cortesemente a tutti di evitare commenti ulteriori riguardo a ciò che è successo oggi. Sarà mia premura spiegare tutto e scusarmi con chi di dovere. Ringrazio chi ha voluto difendermi con tutto il cuore, non mi avete fatto sentire solo. Spero che si chiarisca tutto senza conseguenze gravi per gli interessati e per me. Mi assumo ovviamente tutte le responsabilità del caso. Grazie a tutti.

Il post incriminato sembra essere stato rimosso e sul profilo di Baldassini è possibile leggere due post che fanno riferimento alla vicenda:
carlo baldassini m5s facebook

Potrebbe interessarti anche