Il drone che spia Luigi Di Maio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-18

Nella notte tra il 10 e l’11 febbraio per una decina di minuti un drone non identificato ha volato nel cortile del palazzo all’altezza della casa del ministro degli Esteri Luigi Di Maio

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Repubblica racconta oggi che nella notte tra il 10 e l’11 febbraio per una decina di minuti un drone non identificato ha volato nel cortile del palazzo all’altezza della casa del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Goffredo De Marchis racconta che quella notte il ministro degli Esteri si trovava in missione nei Balcani, ma le indagini sono scattato lo stesso visto il ruolo di Di Maio, il cordone di sicurezza per un ministro di quel calibro che è stato violato e anche il fatto che i cieli intorno all’appartamento sono no fly zone. E vale anche per i piccoli droni che però possono essere attrezzati con gli strumenti della tecnologia più avanzata:

È un giallo in piena regola. Di Maio viene avvertito mentre si trova in viaggio. Si tiene per sé la notizia. Con i pochi confidenti minimizza l’accaduto. Insomma, il suo invito è non dargli peso. Ma si tiene informato. Parte un’inchiesta della Questura di Roma che a sua volta gira le informazioni sommarie alla Digos. Ma viene attivato anche l’Ucigos, l’ufficio per le operazioni speciali.

Il caso dunque viaggia ai massimi livelli della sicurezza nazionale. Da questo punto in poi le notizie ufficiali filtrano con il contagocce. Nessuno dice se è stato individuato il proprietario del drone e, nel caso, se è stato interrogato. Gli accertamenti proseguono, ma per il momento la sorveglianza non è stata rafforzata.

regole droni roma
Le regole dei droni a Roma (La Repubblica, 18 febbraio 2020)

Di giorno naturalmente è più facile individuare chi smanetta con un joystick. Ma col buio il drone è più visibile, se ha le lucine accese. Alle 3 di notte poi (l’ora in cui l’apparecchio ha superato l’altezza del palazzo di Di Maio e si è infilato nel cortile), è più facile anche sentire il ronzio del volo.

In alcuni casi il manovratore avverte il pericolo di essere rintracciato e cerca riparo in un luogo “nascosto”.

Un vicolo, un giardino ma anche il cortile di un palazzo sono spazi che garantiscono una protezione. Si attende qualche minuto al “coperto” evitando che le forze dell’ordine usino un neutralizzatore che interrompe il segnale tra il drone e la consolle di controllo. Può essere capitato proprio questo quella notte vicino all’abitazione del titolare della Farnesina?

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