«Il coming out di Don Krzystof Charamsa? Colpa delle le lobby gay»

di dipocheparole

Pubblicato il 2015-10-04

La «rivelazione» Don Dariusz Oko, che ha polemizzato con lo stesso Charamsa

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Il Giornale ha appena trovato un colpevole per il coming out di Don Krzystof Charamsa: sono state chiaramente le lobby gay. E a rivelarlo è Don Dariusz Oko, che ha polemizzato con lo stesso Charamsa dopo un articolo di quest’ultimo intitolato Teologia e Violenza su un settimanale cattolico polacco.
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L’articolo “Teologia e violenza” colpisce soprattutto me come persona che in Polonia sono conosciuto come difensore della Chiesa contro l’ideologia di genere e l’omoideologia. Charamsa nell’editoriale mi ha riempito di insulti e mi paragona a un assassino talebano. Credo che mi odi, si pone al di sopra di tutta la Chiesa e ancor di più del Signore Gesù: mostra un incredibile orgoglio e cecità nelle sue affermazioni».
Perché mons.Charamsa ha fatto coming out alla vigilia del Sinodo?
«Suppongo che si tratti un complotto ardito (sic, ndr) con cura artigianale, probabilmente per indebolire, al Sinodo, la posizione dei vescovi polacchi e di tutti i vescovi fedeli all’insegnamento della Chiesa e del Vangelo. Credo voglia colpire anche la posizione della Congregazione per la Dottrina della Fede e tentare di indurre i padri sinodali ad accettare l’omosessualità nella Chiesa. Fare questo nel sabato che precede il Sinodo, quando a Roma sono presenti giornalisti di tutto il mondo, gli ha permesso di avere ovviamente maggiore visibilità».

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L’intervista a don Dariusz Oko sul Giornale (4 ottobre 2015)

Charamsa ha detto che la Congregazione per la Dottrina della Fede «è il cuore dell’omofobia paranoica della Chiesa». Perché secondo lei dice questo?
«L’attacco a questa Congregazione secondo me avviene perché l’ex Sant’Uffizio è il principale custode della fedeltà all’insegnamento della Chiesa, anche sul tema dell’omosessualità. Forse questo attacco è il risultato di una sua frustrazione o dell’aver condotto per troppo tempo una doppia vita che adesso non ha più la forza di affrontare, imbrogliando e mentendo, e che alla fine lo ha spinto a fare coming-out».
Pensa che mons.Charamsa sia uno dei sacerdoti della famosa lobby gay del Vaticano di cui ha parlato anche Papa Francesco?
«Sì, naturalmente credo che faccia parte di questa lobby gay».

Leggi sull’argomento: Krzystof Charamsa: il monsignore che sfida la Chiesa

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