«Greta e Vanessa sono libere»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-01-15

La notizia è confermata dalla Farnesina, i dissidenti siriani ne parlano sul web

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Sarebbero state liberate Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due volontarie italiane rapite il 31 luglio scorso in Siria. Secondo fonti legate ai ribelli siriani, scrivono in Italia le agenzie di stampa, le due giovani lombarde sono state rilasciate. Diversi tweet riferibili a account dei ribelli riferisono del rilascio. La notizia è stata confermata dalla Farnesina. Un tweet di un canale della rete televisiva Al Jazira sostiene che le due giovani italiane rapite nel nord della Siria a fine luglio sono state liberate dall’ala siriana di Al Qaida: “Il fronte Al-Nusra libera le due donne italiane trattenute da inizio del mese ad Aleppo, in Siria”, e’ scritto nel tweet di Al Jazira Mubasher.

Era il 31 luglio quando si persero le tracce di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, rapite in Siria ad Alabsmo, vicino ad Aleppo. Le due volontarie lombarde avevano fondato il Progetto Horryaty ed erano entrate tre giorni prima in Siria da Atma, a pochi chilometri di distanza dal campo profughi omonimo. Originarie una di Brembate, nel bergamasco, e l’altra di Besozzo, in provincia di Varese, Vanessa Marzullo e Greta Ramelli erano al loro secondo viaggio in Siria in poco meno quattro mesi: a marzo, la prima tappa del ‘progetto Horryaty’, le aveva portate a compiere un sopralluogo per capire il da farsi. Marzullo, 21 anni, studia mediazione linguistica e culturale all’Università di Milano, dove ha cominciato a imparare l’arabo oltre all’inglese. Sulla sua pagina Facebook racconta la guerra, mette foto di bombe e bimbi dilaniati, descrive la sua esperienza in Siria: l’ultimo ‘post’ risale al 16 luglio scorso.


Il 20 settembre la notizia, mai confermata, che sarebbero state vendute due volte ad altri gruppi ma senza finire finite nelle mani degli jihadisti sunniti dello Stato Islamico (Isis). La notizia veniva dal quotidiano libanese ‘Al-Akhbar’ (anti-israeliano e considerato vicino alle milizie sciite di Hezbollah), che ricostruisce come le due giovani siano state attirate con l’ingano nella ”casa del capo del Consiglio rivoluzionario di Alabsmo con il giornalista de Il Foglio, Daniele Ranieri, che riuscì a scappare. Il 31 dicembre scorso, in un video di 23 secondi pubblicato su YouTube, le due volontarie supplicavano il governo italiano: ”Siamo Greta Ramelli e Vanessa Marzullo. Supplichiamo il nostro governo e i loro mediatori di riportarci a casa prima di Natale. Siamo in grande pericolo e possiamo essere uccise. I nostro governo ed i mediatori sono responsabili delle nsotre vite”. Poche ore dopo la diffusione del video, il ramo siriano di al Qaeda, al Nursa, aveva confermato di tenere in ostaggio le due ragazze. Alla notizia della liberazione, alla Camera, la Lega non ha polemicamente applaudito, unica nell’emiciclo:


Subito dopo si è parlato del riscatto: “Pare che siano stati dati ai terroristi 12 milioni di dollari per la liberazione di Greta e Vanessa. Se confermato si tratterebbe di un fatto assai grave, vista l’emergenza estremista, su cui il governo dovrebbe dare risposte esaustive”, ha sollecitato, prendendo la parola in aula alla Camera, il deputato leghista Nicola Molteni, a seguito del rilascio delle due giovani italiane rapite lo scorso luglio in Siria. “Il primo pensiero – ha detto- va alle famiglie. Va detto però che noi non abbiamo mai condiviso né giustificato le motivazioni della loro missione pseudomondialista. Se confermata la trattativa con i terroristi si tratterebbe di un fatto molto grave. Questa vicenda deve imporre al governo una riflessione sull’atteggiamento che sta tenendo di fronte all’avanzata del rischio terroristico, confermata dalla recente inchiesta della procura di Roma su dieci presunti jihadisti gia’ in attivita’ nei nostri territori”.

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