La Grecia in piazza Syntagma contro l'austerità

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-02-05

Decine di migliaia di persone si radunano in sostegno a Syriza. «Non ci facciamo ricattare. Non abbiamo paura di voi». Niente forze di polizia, tanti slogan contro la Merkel e la Germania

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Atene manifesta contro la decisione della Banca centrale europea che oggi ha stabilito di non accettare più titoli di Stato della Grecia come forma di garanzia per i finanziamenti alle banche del Paese. In piazza, secondo la polizia, sono scese circa 5mila persone, grazie al passaparola sui social network. I manifestanti si sono riuniti a piazza Syntagma, davanti la sede del parlamento greco, e in silenzio e senza bandiere vogliono cosi’ esprimere il loro sostegno al governo, che difende gli interessi del Paese. La manifestazione è nata dopo un tam tam sui social network durante il pomeriggio.

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La Grecia in piazza Syntagma contro l’austerità – Foto da Asteris su Twitter

LA GRECIA IN PIAZZA SYNTAGMA CONTRO L’AUSTERITÀ
Sono decine gli striscioni e i manifesti innalzati dalle centinaia di dimostranti radunati  in sostegno al nuovo governo in coincidenza con l’insediamento del nuovo Parlamento. Molti gli slogan riferiti ai partner europei più ritrosi alle trattative con la Grecia: “Non ci facciamo ricattare”, “Non abbassiamo la testa”, “Non abbiamo paura di voi”, “Non facciamo marcia indietro”, “Vinceremo”. Il cartello più applaudito dai manifestanti è quello innalzato da una donna di mezza età su cui si legge: “Schauble-Merkel: date ordini-rubate-uccidete. Vi abbiamo conosciuto dal 1941 al 1945. Non abbiamo paura di voi”. Questa  è la prima manifestazione che si tiene in piazza Syntagma da quando, pochi giorni fa, sono state rimosse le barriere metalliche che impedivano di raggiungere il monumento al milite ignoto. Essendo il raduno a favore del governo non c’è alcun schieramento di polizia.
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La Grecia in piazza Syntagma contro l’austerità – foto da Twitter

Ad Atene, molte strade del centro sono state chiuse, e per la prima volta dal 2012 le persone si sono assiepate a pochi metri dall’edificio del Parlamento, dove fino a qualche giorno fa c’erano barriere per tenere distanti i manifestanti. La manifestazione, convocata alle 17 ora italiana, è stata organizzata a tempo di record proprio sulle reti sociali stamattina, mentre dalle capitali e dalle istituzioni d’Europa arrivavano notizie di ‘chiusura’ nei confronti delle richieste del governo di Alexis Tsipras, che chiede una rinegoziazione del debito.

L’Afp riporta alcune testimonianze delle persone in piazza: «Questa è la prima dimostrazione in favore di un governo», dice Telemachus Papatheodorou, ingegnere che è venuto con la sua amica Dimitra Spyridopoulou, avvocato. «Finalmente un governo che rispetta gli impegni del suo programma elettorale e difende gli interessi del nostro paese», aggiunge un altro. «No ricatto! Ora Dignità», aggiungono. La manifestazione arriva alla fine del tour, con risultati contrastanti, che il primo ministro Alexis Tsipras e il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis hanno effettuato tra a Roma, Parigi, Bruxelles e Berlino per trovare sostegno per il loro progetto di rinegoziazione del debito greco. La decisione della BCE nella notte di mercoledì ha gettato un’ombra sull’attività diplomatica del governo greco. «La decisione della BCE spinge la pressione sulla Grecia, ma è nulla in confronto ai problemi delle persone che soffrono la fame o si suicidano», dice Dimitra Spyridopoulou. Per Nikoletta P., 55, il cui figlio ha lasciato la Grecia un anno fa per trovare lavoro all’estero, «i governi precedenti di destra o socialisti hanno parlato di ripresa, ma non hanno fatto nulla». «Noi non vogliamo essere strangolati perché non è un bene per la Grecia né per l’Europa», ha detto l’impiegato di un’agenzia di viaggi. «Non abbiamo nulla da perdere, ed è per questo difendiamo il governo, almeno non vendono tutte le risorse pubbliche», afferma Stavroula Drakopoulou, 55, maestro di scuola. A Salonicco, la seconda città greca nel nord del Paese, circa 500 persone si sono riunite per cantare «No al ricatto» della BCE.

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