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Il sindaco e l'ex primo cittadino di Vittoria indagati per corruzione elettorale
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-09-21
Alle elezioni c’era stata una svolta storica per il comune, che per 70 era stato amministrato dalla sinistra. Secondo i giudici nel turno di ballottaggio l’ex sindaco e altri si sarebbe schierati per l’attuale primo cittadino
È indagato anche l’attuale sindaco di Vittoria (Ragusa), Giovanni Moscato, nell’ambito dell’indagine “Exit poll” della Guardia di finanza, coordinata dalla Procura di Catania. Il primo cittadino, per il quale non è’ prevista misura cautelare, risponde di corruzione elettorale. Moscato, 40 anni, avvocato, con la sua elezione nel giugno 2016, a capo di liste civiche ed esponente del centrodestra, aveva fatto segnare una svolta storica a Vittoria, un comune che per 70 anni e’ stato retto da un esponente della sinistra. Secondo gli inquirenti, l’ex sindaco Giuseppe Nicosia e il fratello consigliere Fabio, tra i sei arrestati di oggi per scambio elettorale politico-mafioso, nel turno di ballottaggio si sarebbero schierati per Moscato.
Il sindaco e l’ex primo cittadino di Vittoria indagati
Tra le persone arrestate anche l’ex sindaco Giuseppe Nicosia e il fratello Fabio, attuale consigliere comunale, Giombattista Puccio e Venerando Lauretta, entrambi già condannati per associazione mafiosa. La notizia di un’inchiesta sulle amministrative del 2016 a Vittoria, con nove indagati, si diffuse a giugno dello scorso anno, a pochi giorni dal voto. Il fascicolo era stato aperto dall’allora procuratore aggiunto di Catania, Amedeo Bertone, oggi procuratore a Caltanissetta, e dal sostituto della Dda etnea Valentina Sincero, che avevano delegato le indagini alla guardia di finanza. Furono le perquisizioni eseguite dalle Fiamme gialle nei comitati elettorali di alcuni candidati del PD a fare emergere la notizia. Il fascicolo, di cui è titolare il procuratore Carmelo Zuccaro, scaturì dalle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, Biagio Gravina e Rosario Avila.
L’ex sindaco Giuseppe Nicosia (Pd) commentò l’indagine parlando di “infondata accusa infamante” e di “macchina del fango”, che “si è diffusa nei gangli vitali, nei settori economici e in quelli politici della città, con il coinvolgimento di settori criminali che evidentemente non hanno gradito l’azione di legalità portata avanti con determinazione dalla mia amministrazione”. “Voglio che sia la magistratura – aggiunse – ad acclarare e a smascherare il disegno criminoso che esponenti mafiosi, evidentemente toccati dalla mia azione e dalle mie denunce contro i clan, e ispirati da chissà chi, hanno inteso macchinare”. Ad essere eletto sindaco è stato Giovanni Moscato, 40 anni, avvocato, che ha fatto segnare una svolta storica a Vittoria: dopo 70 anni, il Comune non è più retto da un esponente della sinistra come lo era stato dal 1946 al 2016. Il nuovo sindaco, a capo di una coalizione di liste civiche, è un esponente del centrodestra che quando furono eseguite le perquisizioni era tra i nove indagati.