Attualità
Gigi Proietti è morto
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-11-02
”Nelle prime ore del mattino è venuta a mancare all’affetto della sua famiglia Gigi Proietti”: così la famiglia dell’attore ha annunciato la sua morte
”Nelle prime ore del mattino è venuta a mancare all’affetto della sua famiglia Gigi Proietti. Ne danno l’annuncio Sagitta, Susanna e Carlotta. Nelle prossime ore daremo comunicazione delle esequie”: così la famiglia dell’attore ha annunciato la sua morte.
Gigi Proietti è morto
Proietti era ricoverato da due settimane in una nota clinica romana per gravi problemi cardiaci. Ieri le sue condizioni sono peggiorate e nella tarda serata è stato sedato. Fino a tardi sono rimasti accanto all’attore la moglie e le due figlie, ma intorno alla mezzanotte hanno lasciato la clinica. Numerosi i tweet di personaggi famosi e di politici che hanno augurato all famoso attore una pronta guarigione. Gigi Proietti è morto il 2 novembre, il giorno del suo compleanno: oggi compiva 80 anni. “Che dobbiamo fa'”, diceva Proietti prendendosi gioco di se stesso, come sa fare ogni grande persona, “la data e’ quella che e'”. Proietti era ricoverato in una clinica romana in gravi condizioni, problemi cardiaci per una vita da cuore matto.
La vita di Gigi Proietti
Nato a Roma il 2 novembre 1940, appassionato musicista e cantante fin dalla giovinezza, durante l’universita’ si avvicina al teatro sperimentale. Nel 1970 trionfa nel musical ‘Alleluja brava gente’. Da allora, la sua carriera e’ una serie di successi a teatro, al cinema e in televisione.. E’ anche doppiatore , tra gli altri di Marlon Brando, Robert De Niro, Dustin Hoffman ma anche del primo Rocky e del funambolico genio di Aladdin (“molto divertente ma faticoso”) fino a Enzo, il saggio golden retriever protagonista di Attraverso i miei occhi. Poi regista e poeta teatrale. In circa 50 anni di attivita’ ha cosi’ collezionato 33 fiction, 42 film, 51 spettacoli teatrali di cui 37 da regista, oltre ad aver registrato 10 album come solista e diretto 8 opere liriche. Una carriera teatrale, da A me gli occhi please, passando per Shakespeare, che aveva riassunto in uno spettacolo Cavalli di battaglia scelto per festeggiare nel 2016 i suoi 50 anni in scena coronati dalla direzione quindicennale dell’elisabettiano Globe Theater di Roma. Anche se molto prima la sua scuola, e la sua vocazione di maestro, si era espressa al Brancaccio, di cui fu direttore dal1978, insieme a Sandro Merli, per dare vita ad una fucina di talenti tra cui figurano Flavio Insinna, Chiara Noschese, Giorgio Tirabassi, Enrico Brignano, Massimo Wertmüller, Paola Tiziana Cruciani, Rodolfo Laganà, Francesca Reggiani, Gabriele Cirilli e Sveva Altieri. Attori che come lui sanno attraversare i generi e che hanno conquistato il cuore del pubblico televisivo come ha fatto Proietti, prima come conduttore (suo un Fantastico 4 nel 1983) poi come protagonista di fiction fortunatissime come Il Maresciallo Rocca, arrivata a conquistare anche 16 milioni di telespettatori, poi L’avvocato Porta sempre uscito dalla penna di Marotta e Toscan, Una pallottola nel cuore e molto altro. ”Raccontare la propria vita non e’ cosa da tutti – scrisse sempre nella sua autobiografia – Certo, chiunque puo’ ricordare gli episodi, cercare di storicizzare, fare riflessioni su come passa il tempo e come cambiano le cose. Ma l’odore della poverta’ misto a quello del sugo della domenica, i richiami delle mamme ai figli discoli che non tornano per cena, l’allegria irrecuperabile del mercato, le chiacchiere sui marciapiedi come li spieghi a chi non c’era? I ‘faccio un goccio d’acqua’ sui muri ancora freschi di calce, la partita a tressette, la vita in strada, le donne ai davanzali, le chiacchiere dei disoccupati… Tutto questo, come puoi farlo rivivere in chi legge?”, per arrivare a concluder che ”forse non e’ stato neppure come lo ricordi tu, perche’ nel ricordo hai enfatizzato qualcosa, e qualcos’altro hai rimosso”. Ora nel bellissimo cameo del Mangiafuoco nel Pinocchio di Garrone, tornerà ancora una volta al cinema, si proprio lui che si lamentava sempre di aver fatto in fondo pochi film, con Marco Giallini e la regia di Edoardo Falcone in “Io sono Babbo Natale” annunciato, sempre che i cinema riescano a riaprire, per il 3 dicembre. E saluterà come piaceva a lui, in commedia.