“Aprile è il mese decisivo, se va bene chiudo la campagna vaccini a settembre”: la promessa di Figliuolo

Il generale Paolo Figliuolo, commissario per l’emergenza COVID, in un’intervista al Corriere della Sera illustra il suo piano per arrivare a 500mila vaccinazioni al giorno. Ad aprile si gioca tutto: se alla fine del mese si ragggiungerà l’obiettivo a settembre saremo tutti vaccinati

“Aprile è il mese decisivo, se va bene chiudo la campagna vaccini a settembre”: la promessa di Figliuolo

Aprile è il mese decisivo, spiega Figliuolo: “Tra due settimane staremo a 300 mila dosi al giorno. Ad aprile si incrocia un consistente arrivo di vaccini con la verifica delle capacità dei vaccinatori e dei punti di vaccinazione. Se il sistema regge, e mi porta ad avere 500 mila vaccinazioni al giorno a fine mese, a fine settembre chiudo la campagna”. Nell’intervista sul Corriere della Sera il commissario per l’emergenza COVID Paolo Figliuolo ribadisce però nel frattempo “il punto fermo su chi deve essere vaccinato in priorità”: ovvero “prima gli anziani e poi i più vulnerabili”, spiegando che “Bisogna mettere al sicuro le nostre radici” ma anche che “Le liste di riserva devono essere in analogia col piano vaccinale”. Non manca l’accenno polemico contro i “furbetti del vaccino: “Che poi ci sia qualche nepotismo… io non so come uno possa dormire la notte sapendo che avrebbe potuto salvare una vita e invece ha dato il vaccino all’amico”.

Qual è il punto debole della campagna? “Dobbiamo spingere Big Pharma a onorare gli impegni – risponde Figliuolo – Sui territori ci sono cose da migliorare, ma andarci crea tensione positiva tra i responsabili dei piani vaccinali. I confronti che ho avuto, a volte anche accesi, sono sempre stati costruttivi. Ho avuto interlocutori sul pezzo”. Il Commissario ricorda che per quanto riguarda i punti vaccinali “a fine febbraio siamo partiti da 1.500, ora sono 2.066: dal punto vaccinale in un presidio sanitario fino all’hub da 50 linee di vaccinazione. Il piano prevede approvvigionamento e distribuzione, verifica dei fabbisogni e capillarizzazione. Non deve accadere che arrivino le dosi e non abbiamo chi le somministra”. Censiti inoltre “420 siti produttivi che possono entrare in campagna vaccinale, offerti da Confindustria, aziende, Coni. Ne abbiamo controllato i requisiti. Molti dicono: vorremmo vaccinare i nostri lavoratori. Si farà quando avremo messo in sicurezza chi ha più probabilità di esito negativo per questa malattia. Quando arriveremo a quel punto, vaccineremo in parallelo, per far ripartire il Paese”, “verso fine maggio”.