Attualità
Le minacce di morte sul profilo facebook del fidanzato di Noemi Durini
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-09-13
Dopo la confessione del 17enne che ha ammesso l’omicidio e fatto ritrovare la ragazza, probabilmente uccisa a colpi di pietra, in molti invocano per lui e il padre la legge del taglione
Ha confessato il delitto, conducendo gli inquirenti sul posto in cui ha nascosto il corpo, il fidanzato di Noemi Durini, la 17enne scomparsa da Specchia, in provincia di Lecce, il 3 settembre scorso. Il giovane era stato iscritto nel registro degli indagati della Procura dei minorenni per omicidio volontario.
La caccia sul profilo facebook del fidanzato di Noemi Durini
Ieri era stato diffuso un video risalente a qualche giorno fa in cui il giovane, anche lui minorenne, distruggeva con una sedia una automobile di una amica della ragazza. Le sue dichiarazioni sono apparse subito contraddittorie. Era stato lui a vedere per ultima la ragazza scomparsa la notte tra il 3 e il 4 settembre ma aveva detto di averla lasciata vicino al campo sportivo di Alessano, paese in cui lui stesso risiede.
Indagato per omicidio volontario Il fidanzato 17enne di Noemi. Per la scomparsa della 16enne si indagava già per sequestro #chilhavisto pic.twitter.com/GEBXmUDBp7
— Chi l’ha visto? (@chilhavistorai3) 13 settembre 2017
Il cadavere di Noemi Durini è stato scoperto a Castrignano del Capo, in località San Giuseppe, in una campagna adiacente alla strada provinciale per Santa Maria di Leuca. Il corpo era parzialmente sepolto, coperto da alcuni massi. A ritrovare i resti sono stati i carabinieri della stazione di Specchia. E sul profilo facebook del padre (anche lui indagato) e del fidanzato si è scatenata da alcuni giorni una caccia all’uomo.
Le minacce di morte al fidanzato di Noemi Durini
Il cadavere della ragazza è vestito e coperto da alcuni massi. Si trova in un luogo facilmente accessibile nelle campagne vicine alla strada statale 275, che collega Maglie a Santa Maria di Leuca. Da alcuni giorni, anche a causa del fatto che le due famiglie osteggiavano la relazione tra i due ragazzi, anche il profilo del padre è pieno di persone che si augurano “ritorsioni” nei confronti della famiglia e sperano che il carcere faccia “giustizia”:
Nei giorni scorsi, quando ancora non si sapeva nulla della sorte della ragazza, si invitava il ragazzo a confessare: “Il signorino è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza domenica scorsa alle 5 del mattino casualmente quando è scomparsa noemi! !! Mamma mia se hai fatto qualcosa.. SE SAI QUALCOSA PARLA PER IL TUO BENE IN PRIMIS”. Ma c’erano anche cose terribili: “Il cancro lo ha partorito tua moglie 17 anni fa brutto invertebrato che altro non sei. Ovvio che tu merda umana hai aiutato tuo figlio a nascondere il corpo, nonostante questo, avete anche avuto l’ignobile coraggio di attaccare il povero padre di Noemi. Devi marcire in galera insieme a quell’aborto vivente che tu avete messo al mondo”.
Il cadavere ritrovato
La svolta nelle indagini, dopo dieci giorni di ricerche della ragazza, si è avuta nella mattinata, con la confessione del fidanzato, che era già indagato per sequestro di persona, ieri si sarebbe contraddetto nel corso di un interrogatorio e stamane, messo alle strette, ha ammesso le sue responsabilità e indicato il luogo dove aveva nascosto il cadavere. Sul corpo sarebbero stati riscontrati, ad un primo esame degli inquirenti, segni di ferite, probabilmente provocate con una pietra. Si e’ appreso che anche il padre del 17enne, è indagato dalla Procura di Lecce, ma non è ancora chiaro il suo ruolo nella vicenda. Nei giorni scorsi c’era anche chi predicava ragionevolezza e rispetto nei confronti del dramma delle due famiglie, anche se si trattava di una sparuta minoranza rispetto all’uragano di commenti di altro tenore.
Adesso c’è chi accomuna il destino del padre a quello del figlio e chiede di lasciare i (presunti) assassini “al popolo” o “in piazza”.
I genitori e la sorella di Noemi Durini hanno ricevuto la notizia del ritrovamento del cadavere della giovane studentessa 16enne scomparsa dal 3 settembre scorso da Specchia mentre si trovavano in Prefettura a Lecce dove stavano partecipando, insieme al loro avvocato, alla riunione del coordinamento per le persone scomparse. In particolare la madre ha avuto un malore ed è stata soccorsa dal 118 e poi portata a Specchia.