Attualità
Fabrizio Ventre e Mirko Scarozza: la droga dietro l'omicidio di Ponte di Nona?
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-10-28
Scarozza e Ventre erano in strada quando sono stati feriti a colpi di pistola, probabilmente sparati da distanza ravvicinata: il killer o i killer sono poi fuggiti. I carabinieri stanno cercando testimoni, ma a quell’ora in quella zona non è facile che qualcuno abbia visto
L’omicidio di Fabrizio Ventre e Mirko Scarozza a Ponte di Nona è ancora senza colpevoli. Oggi le cronache raccontano la storia dei due uomini freddati ieri all’incrocio tra via Raoul Follereau e via Berta Von Suttner, cercando nelle loro biografie la motivazione dell’accaduto. I due erano amici da molti anni; Ventre, 36enne, era disoccupato e si trovava agli arresti domiciliari dopo che a febbraio era finito in carcere nell’ambito dell’operazione 90˚ Minuto. Ventre era stato accusato con il fratello e altre otto persone perché accusato di spaccio di droga nella periferia est della Capitale. L’indagine era partita da quattro colpi di pistola sparati contro la porta di casa sua nel gennaio scorso.
Fabrizio Ventre e Mirko Scarozza:
Ventre aveva nella catena di comando un ruolo di secondo piano: coordinava i “cavalli”, ovvero le persone destinate al trasporto della droga. Il capo era invece il fratello più giovane: secondo gli investigatori un’ipotesi di partenza nell’indagine potrebbe essere il fatto che avesse sostituito il fratello nel ruolo di capo. Ventre era stato però anche per diverso tempo fidanzato con una ragazza che adesso conviveva con l’altra vittima dell’omicidio, Mirko Scarozza. Quest’ultimo era stato accusato qualche tempo fa anche di omicidio volontario per aver accoltellato a Tor Bella Monaca un cittadino romeno durante la rissa. Dal reato era stato assolto, ma doveva comunque scontare una condanna a quattro anni per rissa per l’accaduto.
Sul suo profilo Facebook, attivo soprattutto nel mese di febbraio scorso, Ventre pubblicava foto delle figlie e ogni tanto si arrabbiava con la loro madre, oppure prendeva in giro bonariamente gli amici:
Questa e per chi nn se fa i cazzi loro ……Ma che ve frega de quant’è foto me faccio e metto ……Come se no sanno che me so preso un periodo de riposo……. Gufi maledetti
E intanto pubblicava video in cui imitava le serie televisive come Gomorra:
Con er Roscetto a fa le prove de gommorra
Posted by Fabrizio Ventre on Domenica 1 febbraio 2015
La pista dello spaccio e quella passionale
In questa foto vediamo i due dentro una limousine che si può affittare a Roma per un giro turistico:
A proposito di Mirko, scrive oggi il Messaggero:
Scarozza che nel quartiere di Tor Bella Monaca era molto conosciuto era considerato quasi un esempio dal gruppo dei suoi amici. Quegli stessi amici che lo temevano però quanto potevano temere un boss della Banda della Magliana e non per i suoi precedenti penali, che pure lo aiutavano ad incutere timore, ma perché semplicemente si divertiva ad imitare il “Libanese”e il”Freddo”. Ci sarebbero foto e video che lo ritraggono mentre con gli altri ragazzi della zona dava il via a delle vere e proprie imitazioni dei personaggi di Romanzo Criminale. E lo faceva ripetendo sempre le loro frasi più celebri e e minacciose, qualche volta addirittura puntando la pistola alla testa a volte di uno a volte dell’altro amico che partecipava divertito, quasi una sfida. Era sicuramente il più temuto e amato dagli amici e dalle donne.
La pista prevalente per i carabinieri è quella dello spaccio di droga: i due giovani avevano dei trascorsi in questo campo. Ma gli investigatori del Nucleo investigativo del Gruppo di Frascati e della Compagnia di Tivoli – coordinati dal procuratore aggiunto di Roma Pierfilippo Laviani – non escludono altri scenari. Neanche che i due si siano sparati a vicenda: secondo alcuni i due amavano la stessa donna, ma sul posto non sono state trovate armi. E quindi a sparare potrebbe essere stata una terza persona. Elementi preziosi si attendono dall’autopsia delle vittime. Ponte di Nona è un quartiere dove lo spaccio e la micro criminalità sono forti e i residenti organizzati in comitati hanno più volte invocato maggiore presenza delle forze dell’ordine. Scarozza e Ventre erano in strada quando sono stati feriti a colpi di pistola, probabilmente sparati da distanza ravvicinata: il killer o i killer sono poi fuggiti. I carabinieri stanno cercando testimoni, ma a quell’ora in quella zona non è facile che qualcuno abbia visto. Acquisite le immagini delle telecamere di sorveglianza nei paraggi. Entrambi i giovani erano in contatto con ambienti dello spaccio di droga e avevano precedenti specifici. Il duplice omicidio potrebbe essere avvenuto in questo contesto. Nella notte sono state eseguite perquisizioni nelle case di pregiudicati della zona. Sul luogo dell’agguato, sul ciglio di un marciapiede davanti al muro imbrattato di scritte di un palazzo, qualcuno ha portato un mazzo di fiori. “Da Costantino e Maria. Tvb’, dice il nastro. E forse anche il killer è vicino.