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Elisabetta Manfrin: la cannabis negata alla figlia affetta da epilessia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-10-15

La malattia è una epilessia farmaco-resistente: significa che non c’è farmaco che possa alleviarne i sintomi. La cannabis funzionava, ma ora non si trova più

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Elisabetta Manfrin, infermiera di Vicenza, ha una figlia di 20 anni, una ragazza affetta da una grave forma di epilessia che genera convulsioni fortissime, capaci di durare anche dieci-dodici ore per volta. La malattia è una epilessia farmaco-resistente: significa che non c’è farmaco che possa alleviarne i sintomi. Dopo tante tribolazioni quella madre aveva finalmente individuato nella cannabis terapeutica la cura giusta. Ma da una decina di giorni i farmaci d’importazione non si trovano più e quelli di produzione interna sono esauriti. Lei ha raccontato la sua storia a Repubblica:

«Vorrei che questa mano deformata dalle contrazioni venisse vista da chi sta perdendo tempo a giocare con la salute dei cittadini»
Cosa è successo esattamente?
«Lo scorso mese di aprile ho iniziato a somministrare a mia figlia il farmaco Bedrolite, prodotto da una ditta olandese che si chiama Bedrocan. Da subito i risultati sono stati favolosi. Serena non ha più avuto crisi. Durante i mesi estivi hanno bloccato le importazioni, perché è stata superata la quota prevista per l’anno in corso. Abbiamo quindi ripiegato sul farmaco Sm2, prodotto nello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Purtroppo il fabbisogno per l’Italia è stato sottostimato, ed è terminato anche quello. Ho ridotto le dosi e sono ricominciate le crisi».

elisabetta manfrin

Di cosa soffre sua figlia?
«Ha un’epilessia farmaco-resistente e criptogenica, nel senso che non si capisce qual è la causa. Dopo i progressi nel primo anno di vita ha iniziato ad avere le prime piccole convulsioni e il male è cresciuto con lei. Ora è prigioniera del suo corpo. Ho provato di tutto, persino i cocktail di farmaci come Gardenale, Depakin e Zarontin. Ma in alcuni casi finiva per stare addirittura peggio».
Il sollievo è giunto solo con la cannabis?
«Sì, precisamente con il principio attivo Cbd. Lei adesso sa cosa vuol dire stare bene. Ha vissuto 20 anni soffrendo, ad aprile ha scoperto una nuova vita e ora mi guarda con gli occhi spalancati e sembra chiedermi: “Perché”?».

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