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“Ho perso la mia Alice dopo 5 mesi di agonia”: la mamma di uno dei bambini uccisi dal Citrobacter
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-09-02
Ora Elisa Bettini vuole sapere chi ha sbagliato. Ha presentato un esposto in Procura e trovare i responsabili: «Lei lo sa, come un neonato muore di Citrobacter? Il batterio gli mangia il cervello, il cranio che è ancora molle si riempie d’acqua e inizia a dilatarsi. Quando è morta, la testa di Alice era larga 45 centimetri»
Elisa Bettini è la mamma di Alice, una bambina tra i 4 morti a causa del Citrobacter nel reparto Terapia intensiva neonatale dell’Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento a Verona. In un’intervista alla Stampa racconta cosa è successo alla figlia. La bambina nasce il 4 marzo a Peschiera del Garda ma viene trasferita a Verona perché prematura. La situazione sembra ordinaria, Alice dovrà restare in incubatrice per un mesetto. Ma il 22 marzo la diagnosi cambia:
Insomma, tutto normale.
«Fino al 22 marzo,quando mi dicono che Alice ha la febbre, meningite da Citrobacter. Chiedo se ci sono stati altri casi, mi rispondono di no. Nella stanza tiralatte, parlando con le altremamme,scopro che non è vero, e che di casi ce ne sono almeno cinque, Alice compresa, e che se ne verificano almeno dal dicembreprecedente.Cidimettono il 22 maggio. Il 12 giugno, Francesca (Frezza, la madre che ha fatto scoppiare lo scandalo, ndr) denuncia la situazione con un’intervista all’Arena, il giornale di Verona. Ci troviamo con lei e con altre mamme, contiamo i casi di cui siamo a conoscenza,in totale sono una trentina,mentre qui continuano a parlare di dieci o dodici. Adesso veniamo a sapere che sono 96».E Alice?
«Alice sta sempre peggio, ha crisi epilettiche, la testa gonfia. Noi giriamo tutti i reparti, viviamo dentro e fuori dagli ospedali. Andiamo anche al Meyer di Firenze, dove il 19 giugno ci spiegano che non ci sono più speranze. A Verona non ce l’aveva detto nessuno, a parte Francesca. Alice è morta il 16 agosto»
Il Citrobacter, il batterio che avrebbe causato la morte di quattro bambini, sarebbe stato annidato in un rubinetto dell’acqua utilizzata dal personale. Secondo le conclusioni della commissione esterna, il Citrobacter avrebbe colonizzato il rubinetto probabilmente a causa di un mancato o parziale rispetto delle misure d’igiene; un altro errore potrebbe essere stato di ricorrere all’acqua del rubinetto e non ad acqua sterile. Ora Elisa Bettini vuole sapere chi ha sbagliato. Ha presentato un esposto in Procura e trovare i responsabili. Spiega di agire per evitare che succeda ad altri bambini: «Lei lo sa, come un neonato muore di Citrobacter? Il batterio gli mangia il cervello, il cranio che è ancora molle si riempie d’acqua e inizia a dilatarsi. Quando è morta, la testa di Alice era larga 45 centimetri, un’enormità. Se faccio tutto questo, è perché io non voglio che succeda a un altro bambino».
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