L’elemosiniere del Papa sotto inchiesta per la corrente

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-14

Gli inquirenti stabiliranno come siano andati i fatti e, soprattutto, chi abbia potuto aiutare il porporato che, tra l’altro, potrebbe godere dell’immunità del Vaticano

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Konrad Kraiewski è sotto inchiesta. L’elemosiniere del Papa che ha riattaccato la corrente nel palazzo di via Santa Croce in Gerusalemme 55 occupato si è assunto la responsabilità del gesto lasciando il suo biglietto da visita sul contatore dell’elettricità e ha detto di essere intervenuto «perché 400 persone, tra cui 98 bambini, da cinque giorni erano abbandonate a sé stesse».

L’elemosiniere del Papa sotto inchiesta per la corrente

Ma adesso c’è un’inchiesta dopo la denuncia di ACEA e di Areti, la società che si occupa della rete elettrica per conto della multiutility romana.  E i tecnici nutrono dubbi sul fatto che sia stato proprio lui a rimuovere i sigilli al contatore e a riaccendere la luce nel palazzo occupato da Spin Time Labs.  Scrive oggi Il Messaggero:

Gli inquirenti stabiliranno come siano andati i fatti e, soprattutto, chi abbia potuto aiutare il porporato che, tra l’altro, potrebbe godere di un’immunità personale perché, pur avendo agito fuori dal territorio Vaticano, il suo gesto potrebbe essere il frutto di una scelta maturata dentro le mura Leonine, dal momento che è considerato, per statuto, la longa mano del pontefice. Tutte circostanze che dovranno essere accertate, di certo i pm dovranno informare di ogni iniziativa la Segreteria di Stato Vaticana.

L’esposto in procura, che, molto probabilmente, porterà all’apertura di un fascicolo per danneggiamento e furto di energia elettrica, però, non riguarda soltanto la violazione dei sigilli, quanto piuttosto il fatto che l’intervento nella cabina a media tensione non sia avvenuto seguendo le procedure di sicurezza e che, adesso, i 400 occupanti possano trovarsi in una situazione di pericolo rispetto alla quale, ovviamente, la società declina ogni responsabilità.

È lo stesso esposto di Areti a chiarire che l’intervento di riattivazione della corrente nel palazzo prevede competenze molto specifiche e che non si tratta della semplice rimozione di sigilli. Proprio per questo sembra difficile che il cardinale, che ha lasciato sul contatore il suo biglietto da visita, possa effettivamente essere sceso nella cabina a media tensione ed avere eseguito le manovre per far ripartire la fornitura di energia elettrica. Nell’immediatezza dei fatti, tra l’altro, si raccontava che il contatore era stato semplicemente posizionato su OFF, senza parlare della rimozione dei sigilli.

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