Attualità

I due ragazzi musulmani che non vogliono dare la mano alle maestre

neXtQuotidiano 21/04/2016

La famiglia dei due ragazzi aveva depositato la domanda di naturalizzazione il 4 gennaio. Le carte sembravano in regola

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Il Corriere della Sera racconta che in Svizzera le autorità di Basilea hanno sospeso il processo di naturalizzazione di due ragazzi di 14 e 16 anni e della loro famiglia perché si sono rifiutati di stringere la mano alle maestre. La consuetudine svizzera impone agli alunni di ringraziare con questo gesto gli insegnanti. Ma il problema ovviamente non è solo questo:

Per la Basler Zeitung e il Corriere del Ticino, la famiglia dei due ragazzi aveva depositato la domanda di naturalizzazione il 4 gennaio. Le carte sembravano in regola. Il padre aveva ottenuto l’asilo nel 2001 e la famiglia viveva a Ettingen da anni. Poi in autunno, il gesto dei due fratelli alza il polverone. Convocati dai dirigenti scolastici, i due hanno spiegato che loro non possono proprio rispettare la consuetudine svizzera perché se lo facessero trasgredirebbero al precetto che vieta ai musulmani di toccare un’altra donna, all’infuori della moglie. «Faccio così perché l’ho sentito in un sermone su YouTube», ha dichiarato uno dei due. Prese alla sprovvista le autorità scolastiche hanno esonerato temporaneamente gli alunni dalla stretta di mano. Poi, come da procedura, hanno contattato i vertici cantonali per sapere come regolarsi.

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Ma le acque non si sono calmate, anzi. Sulla stampa svizzera sono montate le polemiche_

La direttrice della scuola Christine Akeret ha spiegato al quotidiano Blick di aver pensato inizialmente a una sospensione o a una multa. «Non sapevamo cosa fare». «Es geht nicht! È inaccettabile, non è così che mi immagino l’integrazione», ha tuonato in tv la consigliera federale Simonetta Sommaruga. «Allora non stringessero la mano nemmeno ai maschi», ha protestato un’insegnante. Sull’altro fronte invece il Consiglio centrale islamico svizzero ha confermato che la stretta di mano tra uomini e donne è proibita. «Dopo gli attacchi di Colonia, alla vigilia di Capodanno, è stato chiesto ai musulmani di mantenere le distanze dalle donne, ora chiedono di avvicinarsi a loro», ha scandito ai media svizzeri il portavoce Qaasim Illi. Unici a cercare di gettare acqua sul fuoco quelli della Federazione delle organizzazioni islamiche elvetiche che hanno spiegato: «La stretta di mano tra insegnanti e studenti non è un problema per i musulmani»..

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