Draghi e il nuovo piano vaccini: stop al caos delle regioni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-01

Come cambia la campagna vaccinale in Italia? Draghi si affida a due uomini: Curcio e Gabrielli. L’idea è centralizzare l’agenda rendendo omogenei i piani regionali. Per raddoppiare le dosi somministrate entro un mese

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Dopo aver proposto la linea dura per le case farmaceutiche produttrici di vaccini che non rispettano il piano delle consegne Mario Draghi intende cambiare anche la gestione nazionale della campagna vaccinale. Avvalendosi di Fabrizio Curcio, nuovo capo della Protezione Civile e di Franco Gabrielli, che a breve potrebbe ricevere la delega di consigliere per la sicurezza nazionale.

Draghi e il nuovo piano vaccini: stop al caos delle regioni

Gabrielli, quando probabilmente domani verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale il decreto di nomina, potrebbe diventare, spiega il Messaggero, un supercommissario riorganizzando l’agenda vaccinale con l’obiettivo di raggiungere la quota di 500mila dosi somministrate ogni giorno:

Franco Gabrielli, appena nominato sottosegretario ai Servizi, potrebbe ricevere anche la delega di consigliere per la sicurezza nazionale del presidente del Consiglio. In questo ruolo l’ex capo della Polizia sarebbe anche una sorta di super commissario per il coordinamento della gestione dell’emergenza innescata dal Covid-19 e dalle sue varianti. Piano per la somministrazione dei vaccini incluso. Al programma vaccinale, che Draghi ritiene essenziale per uscire dalla spirale delle misure restrittive e per garantire la ripartenza del Paese, lavorerà anche Fabrizio Curcio tornato alla guida della Protezione civile venerdì.

Il ruolo di Curcio invece sarà quello di riorganizzare la logistica:  a partire dai luoghi di somministrazione, per arrivare alla coordinazione dei vari dipartimenti regionali. Il capo della Protezione Civile può contare su “un esercito” di 300mila volontari per realizzare il piano. «La Protezione civile ha tutto, uomini, mezzi
e materiali per riprendere in mano quest’ultima emergenza», ha spiegato Curcio. Il presidente del Consiglio vuole in questo modo centralizzare la campagna vaccinale dopo che le regioni in questi mesi si sono mosse autonomamente e con diversi risultati. Spiega La Stampa:

Il premier vuole che gli uomini dell’emergenza, anche dell’esercito che il ministero della Difesa metterà a disposizione, si muovano in una cornice normativa ben definita e alla luce della sentenza della Corte costituzionale di cinque giorni fa. La lotta alla pandemia, hanno stabilito i giudici della Consulta, è competenza dello Stato. Cosa vuol dire? Che in questo lungo anno di battaglia al virus il conflitto tra governo centrale e Regioni non aveva ragione di essere se non per una errata interpretazione del federalismo sanitario. La traduzione attuale sui piani vaccinali è la fotografia di una situazione non omogenea, con Regioni che hanno un passo più virtuoso e sostenuto, e altre che invece faticano e non sono nemmeno nell’orizzonte di completare a breve il primo step dell’immunizzazione, quello che riguarda gli over 80

In quanto tempo si realizzerà questo cambio di passo? Per raddoppiare le dosi sarà necessario un mese, secondo le previsioni della Protezione Civile. L’altro punto fondamentale sarà l’autorizzazione del nuovo vaccino Johnson&Johnson da parte dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), per cui non è necessario il richiamo, su cui il premier sta cercando di imprimere un’accelerazione in Europa.

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