Le mosse di Draghi per combattere la terza ondata COVID

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-02

Mario Draghi cambia tutto: l’addio di Arcuri e l’arrivo del generale Figliuolo come nuovo Commissario per l’emergenza Covid segnano il cambio di passo che il presidente del Consiglio intende imprimere alla strategia governativa per contrastare il Covid. In arrivo una conferenza stampa per spiegare le nuove restrizioni agli italiani?

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Mario Draghi cambia tutto: l’addio di Arcuri e l’arrivo del generale Figliuolo come nuovo Commissario per l’emergenza Covid segnano il cambio di passo che il presidente del Consiglio intende imprimere alla strategia governativa per contrastare il Covid. Un nemico invisibile che non rallenta la sua corsa, anzi. La curva dei contagi è in risalita, lancia il grido d’allarme il ministro Roberto Speranza, “le prossime settimane non saranno facili e dobbiamo riconoscerle per quello che sono. Perché è dovere della politica e delle Istituzioni dire la verità”. Draghi spiegherà all’Italia cosa intende fare con un appello?

Le mosse di Draghi per combattere la terza ondata COVID

Di sicuro la nuova strategia non prevede nessun allentamento delle misure. Anzi: i dati parlano chiaro. Va confermata la stretta. Draghi riunisce la cabina di regia con le forze di maggioranza, al vertice prendono parte anche il coordinatore del Cts Agostino Miozzo e il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli. La bozza del Dpcm parla chiaro, di allentamenti non è tempo, fino al 6 aprile si prosegue con la linea dura, durissima. Che forse spiegherà all’Italia in una conferenza stampa, racconta Fabrizio Ciriaco su Repubblica:

Tutte le novità – e tutti i sacrifici che l’Italia dovrà affrontare nelle prossime settimane – saranno spiegate da Draghi al Paese. Presto, forse oggi stesso in conferenza stampa. Senza nascondere le gravi difficoltà del momento, ma indicando anche la luce in fondo al tunnel. È la stessa filosofia di Roberto Speranza, con cui il premier continua a condividere l’impostazione e la necessità di non alimentare vane illusioni. Interverrà, dunque, dopo un silenzio inedito e un po’ troppo lungo. Promettendo un «cambio di passo» sui vaccini. Rivendicando la decisione di ribaltare l’intera catena di comando dell’emergenza. E cercando di motivare tutti in vista di quest’ultimo miglio di pandemia. Forse anche con un gesto simbolico, probabilmente una visita in un ospedale in prima linea sul fronte della lotta al Covid.

paolo figliuolo chi è nuovo commissario emergenza covid
foto IPP/spgr
roma 03-11-2016
Il Presidente Sergio Mattarella consegna la Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia al Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo

La partita che resta aperta è quella sulle scuole, una delle più delicate, con i contagi che corrono tra i ragazzi, preoccupando gli esperti. Non si esclude un ulteriore confronto con le Regioni prima della firma del decreto, che potrebbe avvenire oggi o al più tardi mercoledì. Ma se sulle misure anti-Covid lo schema di gioco resta lo stesso, sul piano vaccinale il governo, Draghi in primis, devono imprimere una accelerazione decisiva. Perché l’uscita dall’angolo per il paese passa da lì, dalla corsa per raggiungere l’immunità di gregge prima possibile. La sostituzione di Arcuri va letta in tal senso. Perché se è vero che l’ex numero uno della Bce preme per avere una risposta più incisiva dall’Europa sul numero di dosi, altrettanto vero è che ci sono fiale rimaste nei frigo, inutilizzate. Un errore che da molti viene considerato imperdonabile. E che Borrelli e Arcuri sembrano aver pagato a caro prezzo. Una scelta drastica fatta in un momento particolare, che potrebbe preludere a nuove restrizioni, come spiega il Corriere:

A porte chiuse Speranza si è detto molto preoccupato perché «potremmo essere all’inizio di una impennata» e in pubblico ha lasciato cadere una frase che sembra preludere a una nuova stretta. Cosa vuol dire «bisogna avere il coraggio di assumere decisioni coerenti rispetto alla sfida che abbiamo davanti»? La chiusura delle scuole nelle zone rosse e forse anche arancioni è una di queste, ma altre restrizioni potrebbero seguire. Nelle riunioni di governo c’è grande cautela a usare la parola lockdown, ma certo gli assalti degli aperturisti di centrodestra sono stati respinti e Draghi ha fin qui interpretato la linea europea della serietà e del rigore. Il resto lo farà il modello di rischio basato sui tre colori, che presto, se il Covid non rallenterà la corsa, potrebbe drammaticamente dipingere di rosso gran parte dell’Italia. Ed ecco le «settimane molto complicate» del monito di Speranza…

Non è un caso se Draghi ha agito in solitaria. L’ora è drammatica. Le decisioni vanno prese in fretta. Perché se rischiamo nuove restrizioni i cittadini hanno diritto di sapere che sulla campagna vaccinale non ci saranno più ritardi, né errori.

 

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