Attualità
Dov'era la bomba dell'aereo russo caduto nel Sinai
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-11-06
La scatola nera non fa luce sulle cause dell’accaduto. L’ipotesi bomba e le possibili ricostruzioni su dove può essere stata piazzata
I dati presenti sulla scatola nera che registra i parametri di volo non aiutano a stabilire le cause del disastro aereo sui cieli del Sinai. Lo riferiscono fonti vicine alle indagini citate dal Kommersant. Secondo le fonti, stando alle registrazioni, “tutti i sistemi funzionavano regolarmente” e l’aereo “dopo il decollo ha quasi raggiunto l’altezza prestabilita, dopo è avvenuto un evento dopo il quale la registrazione di tutti i parametri si è fermata in un attimo”. Gli inquirenti britannici che stanno esaminando lo schianto dell’aereo russo in Egitto ritengono che a farlo precipitare sia stato lo scoppio di una bomba, messa nella stiva prima del decollo. Lo riporta la BBC, aggiungendo che tuttavia non vengono escluse altre ipotesi, compresa la possibilità di un guasto. L’opinione degli 007 di Sua Maestà è con ogni probabilità dietro alla posizione espressa dal governo inglese, sostenendo che il terrorismo sia la ragione più probabile dopo una serie di messaggi intercettati tra militanti nella penisola del Sinai. La Gran Bretagna ha sospeso mercoledì tutti i voli da e per la località egiziana di Sharm el-Sheikh. Il Metrojet Airbus A321 era da poco partito da Sharm el-Sheikh, diretto a San Pietroburgo, quando è precipitato, sabato scorso, uccidendo tutte le 224 persone a bordo. La maggior parte delle vittime era russa. L’Isis, se l’ipotesi della bomba fosse confermata, per la prima volta sarebbe riuscita ad abbattere un aereo e a portare la sua minaccia ad un nuovo, decisamente superiore livello. Il Corriere della Sera pubblica un’infografica sulle ipotesi: