Daiane Ferreira: vi ricordate la storia della campionessa di boxe che aveva picchiato tre aggressori stranieri?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-10-15

Non ci crederete: la donna è stata denunciata per simulazione di reato e procurato allarme… Che strano, eh?

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È stata denunciata per simulazione di reato e procurato allarme la pugile italo-spagnola Daiane Ferreira, di 28 anni, residente a Pordenone, ma di origini brasiliane, che una settimana fa sul proprio profilo Facebook, aveva scritto di aver subito un tentativo di aggressione notturna da parte di tre stranieri, rifugiati, nella zona della stazione ferroviaria. Nel post era spiegato che aveva messo al tappeto i tre con un’azione repentina, e che un testimone aveva chiamato la Polizia, intervenuta in pochi minuti. Le indagini della Questura di Pordenone, scattate dopo che la donna aveva confermato la propria versione ai quotidiani locali e nazionali, ha però smentito questa ricostruzione. La Squadra Mobile ha invece accertato che non c’erano presenze sospette nella zona all’ora indicate, che nessuna telefonata è giunta al 113 e che nessuna pattuglia ha rilevato un tentativo di violenza. Ma soprattutto la pugile ha consegnato spontaneamente il post pubblicato su Facebook, ma gli investigatori hanno subito scoperto che si trattava di una versione edulcorata: restava citata l’aggressione, ma non si faceva più riferimento alla presenza sulla scena del testimone e della Polizia.
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Daiane Ferreira: vi ricordate la storia della campionessa di boxe che aveva picchiato tre aggressori stranieri?

In effetti, come facevamo notare all’epoca, era abbastanza curioso che l’aggredita fosse stata in grado di riconoscere che i suoi aggressori erano tre “rifugiati” (come si fa ad accertarlo senza controllarne i documenti?). Intanto l’associazione Rete solidale, che si occupa dell’accoglienza dei profughi in città, aveva reso noto che nessuno dei richiedenti asilo ospitati nell’hub della caserma Monti di Pordenone ha riportato contusioni o ferite riferibili a risse o aggressioni, circostanza quest’ultima confermata anche dalla Prefettura di Pordenone. Intanto Domenico D’Aniello, avvocato di fiducia di Daiane Ferreira, fa il suo mestiere: «La situazione che si è creata è paradossale: da vittima di un tentativo di aggressione, la mia assistita è stata denunciata per simulazione di reato; sapremo fornire gli elementi per dimostrare che quell’episodio notturno c’è stato davvero.  Il legale con l’ANSA ha espresso rammarico perché si è “voluto montare un caso nazionale sull’aggressione, quando Daiane aveva subito precisato di non voler generalizzare le accuse contro gli stranieri, categoria di cui anch’ella fa parte. Stiamo cercando testimoni che possano avvalorare quanto accaduto alcuni elementi sono già in nostro possesso e li forniremo all’Autorità giudiziaria”. Circa il post depositato in Questura e non corrispondente all’originario, per D’Aniello si è trattato di un equivoco: “Era stato rimosso per non preoccupare dei congiunti che si trovano all’estero, una volta che la vicenda stava assumendo clamore nazionale. Offriremo il nostro aiuto per chiarire anche questo aspetto”. Ma certamente.

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