Dafne Di Scipio: la ventenne scomparsa a Marnate è stata ritrovata

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-10-17

Era in una macchina che è stata fermata dai carabinieri di Varese e Saronno. Ha detto di essersi allontanata volontariamente. Il fidanzato aveva parlato di un sequestro di persona

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È stata trovata Dafne Di Scipio, la ventenne di cui si erano perse le tracce sabato nel ‘bosco della droga’ a Marnate (Varese). La ragazza è stata trovata ieri in tarda serata e sta bene, secondo quanto appreso. Era in una macchina che è stata fermata dai carabinieri di Varese e Saronno, che hanno collaborato al caso, durante un pattugliamento congiunto con la polizia stradale in un autogrill di Castronno, sempre nel Varesotto. La ventenne ha dichiarato di essersi allontanata volontariamente.

Dafne Di Scipio: la ventenne scomparsa a Marnate è stata ritrovata

Sulla scomparsa di Dafne Di Scipio, nata a Busto Arsizio (Varese), residente a Gallarate (Varese), la Procura di Busto aveva aperto un fascicolo contro ignoti. La giovane è svanita nel nulla nella serata dello scorso 14 ottobre, dopo essere uscita in auto con il convivente, Matteo Alessandro Brambilla, di 41 anni. I due sarebbero poi andati insieme in un’area boschiva a Marnate, conosciuta come zona di spaccio. Stando a quanto dichiarato dal 41enne ai carabinieri di Saronno e del Nucleo Investigativo di Varese, arrivati “alla sbarra” (come è soprannominata la zona), Dafne sarebbe scesa dall’auto da sola, per motivi non chiari, entrando nel bosco.
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Sentendola urlare il 41enne ha raccontato di essere sceso dalla macchina per soccorrerla, assistendo al presunto rapimento: almeno due cittadini stranieri, presumibilmente spacciatori, l’avrebbero trascinata via e, nel tentativo di fermarli, l’uomo sarebbe stato aggredito e abbandonato a terra. Quindi, impugnando un cartello per le indicazioni del sentiero del bosco sradicato da terra, il 41enne – poi sentito in caserma – sarebbe tornato sulla strada per chiedere aiuto ai passanti.

Dafne Di Scipio si è allontanata rapidamente

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, a quel punto Brambilla e le altre persone presenti hanno visto l’auto dell’uomo avvolta dalle fiamme e nell’incendio – non si sa al momento scaturito da che cosa – la vettura è andata completamente distrutta. Sul posto sono intervenuti carabinieri e vigili del fuoco. A poca distanza dalla “sbarra”, gli investigatori hanno rinvenuto il telefono cellulare usato dalla giovane e la cui scheda è intestata al compagno, le chiavi della macchina e un cappellino da baseball che non apparterrebbe né all’uomo né alla sua compagna.
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Per tutta la giornata di sabato e domenica i carabinieri hanno ascoltato le testimonianze di persone che conoscevano i due, entrambi nativi di Busto Arsizio, tossicodipendenti e con precedenti. Il procedimento penale per sequestro di persona resta a carico di ignoti.

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