Le tre aree di rischio: cosa chiude nelle regioni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-11-03

Le chiusure differenziate per le tre aree di rischio nelle regioni: rischio moderato, medio alto e alto

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Il nuovo dpcm anti-Covid prevederà un coprifuoco nazionale nelle ore serali. Lo annuncia il premier Conte, che spiega: si interverrà a livello graduale a seconda della soglia di criticità che si registra nelle varie regioni. Ci saranno “tre aree” con tre scenari di rischio e con misure via via più restrittive. Potrebbero essere la Calabria, il Piemonte e la Lombardia le regioni che potrebbero rischiare misure restrittive. Vietato lo spostamento tra le regioni più a rischio a meno che non ci siano motivi di lavoro, di salute e di estrema urgenza. Chiusi musei, mostre, centri commerciali nei festivi e prefestivi. Didattica a distanza per le superiori. Riduzione al 50% del limite di capienza dei mezzi di trasporto pubblici. Cosa chiude precisamente nelle tre aree? Nelle regioni classificate a rischio moderato, al momento  Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Trento, Sardegna, Toscana e Umbria le misure saranno quelle previste a livello nazionale. Per Liguria, Puglia, Sicilia, Veneto, inserite nell’area a rischio medio alto invece, spiega la Stampa

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chiusura totale di bar, ristoranti, pizzerie e gelaterie. Che potranno probabilmente continuare a vendere cibo da asporto o consegnarlo a domicilio. In tarda serata si discuteva ancora se abbassare le saracinesche anche di barbieri, parrucchieri e centri di bellezza. Ci si potrà continuare a muovere liberamente fino al nuovo coprifuoco delle 21 (salvo non si decida all’ultimo di anticiparlo o posticiparlo di un’ora). Così come si potranno varcare i confini della propria regione, ma non per recarsi in quelle in zona rossa. Dalle quali non si può chiaramente nemmeno recarsi né nelle regioni di fascia gialla e nemmeno in quelle arancioni. Per il resto valgono le nuove disposizioni decise per il resto d’Italia, ossia la chiusure dei centri commerciali nei weekend, dei corner di tabacchi e bar dedicati a gioco e scommesse, di mostre e musei. Anche qui i mezzi di trasporto dovranno viaggiare a metà della capienza mentre lo smart working resta al 75% nel pubblico e fortemente raccomandato nel privato. Anche nell’area arancione si va alla didattica a distanza per il 100% degli studenti di licei, istituti tecnici e professionali

 

Per Lombardia, Calabria e Piemonte, ma a rischio sono anche Campania e Valle d’Aosta, la classificazione sarebbe quella di rischio alto, che prevede un lockdown morbido: le regioni nella fascia più a rischio adotteranno la didattica a distanza anche per gli studenti di seconde e terze medie, oltre che per quelli delle superiori. I negozi, tranne i servizi essenziali, rimarranno chiusi. Quindi ok per alimentari, tabacchi, edicole e farmacie mentre parrucchieri e centri estetici dovranno abbassare le serrande. Rimarranno aperte invece le fabbriche e le attività agricole e industriali. Non è ancora certo l’uso dell’autocertificazione: se il ministro Speranza la vuole adottare per giustificare gli spostamenti Conte spinge affinché si possa circolare liberamente

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