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Coronavirus: il trend di Milano fa paura

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-20

634 malati in più nel Milanese, 287 solo in città, il doppio rispetto al giorno prima e 3278 contagi da Coronavirus SARS-COV-2 e da COVID-19. Il trend di Milano ha superato ieri quello delle province più colpite: Bergamo (+340) e Brescia (+463)

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634 malati in più nel Milanese, 287 solo in città, il doppio rispetto al giorno prima e 3278 contagi da Coronavirus SARS-COV-2 e da COVID-19. Il trend di Milano ha superato ieri quello delle province più colpite: Bergamo (+340) e Brescia (+463). E, come sostiene la direttrice di Malattie Infettive degli ospedali Santi Paolo e Carlo, Antonella D’Arminio Monforte, «non siamo ancora minimamente al picco dei contagi». Spiega oggi La Stampa:

C’è un altro aspetto che preoccupa: da tre settimane in Lombardia vengono sottoposti ai tamponi solo i malati gravi. Gli altri vengono curati a domicilio. Per il direttore di Malattie infettive del Sacco, Massimo Galli, l’epidemia lombarda è figlia del focolaio di fine gennaio a Monaco di Baviera: «In Lombardia vediamo ormai gli effetti dei casi più gravi. Per questo il numero delle vittime è così alto. Ma non risulta che il virus sia più aggressivo. Quindi dobbiamo ritenere che il numero delle persone contagiate asintomatiche, oppure non gravi e che quindi non vengono sottoposte al tampone, sia decisamente maggiore. Ma servono misure ancora più stringenti e durature».

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Coronavirus: l’evoluzione a Milano, Bergamo e Brescia (fonte dati)

La situazione sanitaria è critica: «Tutti gli ospedali sono in sofferenza ed è già stato fatto uno sforzo enorme per moltiplicare i posti in terapia intensiva che oggi ospitano 1006 pazienti Covid», dice preoccupato il governatore Attilio Fontana che ha chiesto al premier Conte misure più rigide. Solo nella giornata di mercoledì in procura sono arrivate 80 denunce di persone trovate fuori casa senza motivo. E le immagini di runner e ragazzi in giro per la città circolano da giorni.

Per “sorvegliare” chi non rispetta i divieti, la Regione sta monitorando i flussi delle celle telefoniche e, spiega il vicepresidente lombardo Fabrizio Sala, «i dati evidenziano che c’è ancora un 42 per cento di spostamenti rispetto al 20 febbraio». Significa che oltre 4 milioni di lombardi si spostano ogni giorno: molti per lavoro. In queste mattine i mezzi della metropolitana (a orario ridotto) sono stati presi d’assalto.

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Coronavirus: l’evoluzione a Milano, Bergamo e Brescia (fonte dati)

Il prefetto di Milano, Renato Saccone, ha disposto la chiusura di 10 locali con l’inibizione della consegna a domicilio a seguito della mancata osservanza del decreto emesso per contrastare la diffusione del coronavirus. Si tratta di provvedimenti attuati dal 16 marzo a oggi e con una durata di 5 giorni. Le attività colpite sono 4 pizzerie, 2 kebab, 2 rosticcerie, un panificio e un minimarket.

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