Coronavirus: l’aumento sospetto dei casi a Bari

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-05

Al 2 aprile, secondo l’Osservatorio epidemiologico, i cittadini baresi che hanno contratto il virus erano 327: un numero che comprende non soltanto quelli delle persone che si stanno curando nelle proprie abitazioni, ma anche quelle che sono state ricoverate

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In Puglia il contagio da Coronavirus SARS-COV-2 e da COVID-19 rallenta ma Bari è un caso a parte. Nella Regione in una sola giornata si è dimezzato il numero dei cittadini che hanno contratto il virus. Una diminuzione che però, avvertono gli esperti, dovrà essere valutata attraverso l’analisi nel lungo periodo.

Coronavirus: l’aumento sospetto dei casi a Bari

In compenso però i cittadini che sono risultati positivi al tampone ieri sono stati 58, contro i 105 di venerdì: più della metà, quindi. La provincia che registra il maggior numero di casi (a quota 21) è ancora una volta quella di Bari, seguita da quelle di Foggia con 19 e di Brindisi con 16. Spiega oggi Repubblica Bari:

«Si tratta di un dato molto inferiore a quello dei giorni scorsi, che però va preso con molta cautela. Dobbiamo aspettare quelli di oggi e di domani prima di cantare vittoria. Una rondine non fa primavera, è il caso di dire», avverte l’epidemiologo Pierluigi Lopalco. La provincia con il più alto numero di casi resta quella di Bari con 762. Complessivamente in Puglia sono 2 mila 240 i cittadini che hanno contratto il virus.

Nel capoluogo a a chiedere di tenere alta la guardia è ancora una volta il sindaco Decaro, che attraverso i social, ma anche con un messaggio audio inviato a più di 5 mila contat
ti, anche ieri ha continuato a chiedere ai cittadini di non uscire e di evitare ogni contatto. Ed il motivo è chiaro. Il caso del capoluogo pugliese preoccupa ancora perché il numero dei contagi con il passare dei giorni continua ad aumentare.

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Il Coronavirus in Puglia (La Repubblica, 5 aprile 2020)

Al 2 aprile, secondo l’Osservatorio epidemiologico, i cittadini baresi che hanno contratto il virus erano 327: un numero che comprende non soltanto quelli delle persone che si stanno curando nelle proprie abitazioni, ma anche quelle che sono state ricoverate. Quotidianamente la prefettura aggiorna il Comune di Bari sul numero dei cittadini positivi che però non hanno bisogno di recarsi in strutture sanitarie.

Cittadini che quindi la task force di medici, messa in piedi dalla direzione generale, può seguire con un’attività di consulenza telefonica. Al 31 marzo i baresi risultati positivi al tampone e in isolamento domiciliare erano 207, più di 500 invece familiari e conoscenti in quarantena fiduciaria. Statistiche che l’amministrazione cittadina ha deciso di non sottovalutare.

Per questo il sindaco  sta monitorando il numero dei decessi per cercare di capire la portata reale della diffusione del Covid nel capoluogo pugliese. L’inizio della settimana (il dato è fermo a
giovedì scorso) è stato caratterizzato da 25 morti in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un trend simile a quello osservato nella settimana precedente, con 32 decessi in più. Difficile dire per il momento se si tratti di una coincidenza o se invece a influire sul tasso di mortalità nel capoluogo sia stata l’epidemia. Il Comune ha messo in campo misure straordinarie, come la somministrazione di test seriologici a tutti i dipendenti, dai 600 vigili urbani ai funzionari e dipendenti dell’Anagrafe, a contatto con il pubblico.

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