Attualità
I concerti in Italia e il rischio attentati
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-05-24
I grandi eventi in programma nei prossimi mesi in Italia saranno considerati obiettivi sensibili. Le contromisure degli organizzatori e della polizia
“L’attenzione rimane altissima, ma il livello della minaccia non cambia per l’Italia”. La nota al termine della riunione del Comitato di analisi strategica antiterrorismo al Viminale fotografa lo stato di preoccupazione di investigatori e 007 senza cedere all’allarmismo. L’Italia è infatti da tempo a rischio – come altri Paesi europei – e le misure di sicurezza sono già spinte al massimo livello, l’allerta 2, dopo il quale c’è solo l’attacco in corso. La strage al concerto di Manchester ha tuttavia imposto un ulteriore rafforzamento della vigilanza “verso i luoghi che registrano particolare affluenza e aggregazione di persone”.
I concerti in Italia e il rischio attentati
Come sempre in questi casi, si temono atti emulativi. Una direttiva è partita verso prefetti e questori: con l’estate alle porte si dovranno rimodulare i servizi previsti per feste, concerti, raduni ed altri luoghi affollati. E disporre misure di difesa passiva, operazioni di filtraggio e controlli accurati. Tante le date da cerchietto rosso, dalla parata del 2 giugno ai concerti delle grandi star come Vasco Rossi l’1 luglio a Modena. Alla riunione al Viminale, presieduta dal ministro dell’Interno, Marco Minniti, hanno partecipato i vertici di intelligence e forze di polizia, che hanno fatto “un’attenta e approfondita analisi dello scenario internazionale”. Presente anche il rappresentante della sicurezza del Regno Unito a Roma, che ha fornito le prime notizie sull’attentato di Manchester.
Il Messaggero invece racconta che gli organizzatori dei più importanti concerti in programma nei prossimi mesi in Italia hanno ricevuto alcune richieste di rimborsi di biglietti, che ovviamente non hanno potuto soddisfare visto che il panico non rientra tra i motivi di rimborso. Poi racconta delle contromisure prese da D’Alessandro & Galli:
«Sono anni che abbiamo avvisaglie da parte delle forze dell’ordine e proviamo ad attrezzarci sempre di più, nonostante i costi in questo settore siano alti». D’Alessandro si riferisce al prezzo di allestimento dei tornelli (che varia a seconda del numero degli ingressi) e a quello per i metal detector: quelli che si usano normalmente sono le palette a mano, ormai presenti in ogni manifestazione. Per quelli tipo aeroporto i costi sarebbero quasi proibitivi: circa 50mila euro di affitto per ogni dispositivo.
Insomma, ci saranno grandi file e molta paura nei prossimi mesi. I terroristi vogliono proprio quello.