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Cateno De Luca: il deputato regionale siciliano eletto e arrestato per evasione fiscale

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-11-08

L’accusa è di evasione fiscale. Fa parte della maggioranza di Musumeci. Era stato già arrestato per un’inchiesta sui lavori pubblici nel paese di cui era sindaco

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Giusto ieri ringraziava gli elettori messinesi per la fiducia che avevano deciso di riaccordargli. Oggi Cateno De Luca è stato arrestato per evasione fiscale. Eletto nelle fila dell’UDC, De Luca è stato arrestato, in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Messina a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina.

Cateno De Luca: il deputato regionale siciliano eletto e arrestato

Cateno De Luca aveva appena annunciato la sua intenzione di candidarsi a sindaco di Messina. Era stato rieletto con 5.418 voti. Il Leader di Sicilia Vera era già stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta per i lavori realizzati a Fiumedinisi, il paese di cui era sindaco e dove le sue aziende edili si sono aggiudicate i lavori. La procura ha chiesto la sua condanna a 5 anni e a 4 mesi per suo fratello Tindaro. Il parlamentare è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Con lui ai domiciliari anche Carmelo Satta. I due sono finiti agli arresti, “in qualità di promotori di un’associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di una evasione fiscale di circa 1.750.000 euro”, come dice la Gdf.
Cateno De Luca 1
Attraverso le indagini è stato individuato “un complesso reticolo societario facente capo alla Federazione Nazionale Autonoma Piccoli Imprenditori ed alla società CAF FE.NA.PI. s.r.l., riconducibile, direttamente o indirettamente, a De Luca e a Saitta, utilizzato, nel corso del tempo, per porre in essere un sofisticato sistema di fatturazioni fittizie finalizzate all’evasione delle imposte dirette ed indirette”, dicono gli inquirenti. In sintesi, lo schema evasivo emerso prevedeva l’imputazione di costi inesistenti, da parte della Federazione Nazionale a vantaggio del Caf fenapi s.r.l., “individuato quale principale centro degli interessi economici del sodalizio criminale. La frode si è sviluppata basandosi sul trasferimento di materia imponibile dal Caf alla Federazione Nazionale, in virtù del regime fiscale di favore applicato a quest’ultima, che ha determinato un notevole risparmio di imposta”. Al termine dell’attività investigativa è stato individuato un indebito risparmio di imposta pari a circa 1.750.000 (sia ai fini I.V.A. che delle Imposte sui redditi delle società).

L’accusa di evasione fiscale a Cateno De Luca

La magistratura ha anche disposto un sequestro preventivo fino all’ammontare dell’indebito risparmio di imposta, sia nei confronti degli arrestati che nei confronti della società Caf Fenapi s.r.l., nei cui confronti è stata applicata la normativa in materia di responsabilità amministrativa degli enti. Cateni De Luca è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Inoltre, gli viene contestato, insieme con gli altri indagati, il reato associativo. Il neo deputato regionale Udc era già finito in manette nell’ambito dell’inchiesta per i lavori realizzati a Fiumedinisi (Messina). Di recente la Procura ha chiesto per lui la condanna a 5 anni di carcere. La sentenza è attesa prima di Natale. De Luca aveva chiesto alla Suprema Corte di trasferire a Reggio Calabria il processo che lo vede imputato. Ma per i giudici della Suprema Corte il ricorso non è trattabile. Quindi il processo resta a Messina.

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