“Pagheremo le conseguenze di queste aperture” | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-29

Emanuele Catena, primario di Terapia intensiva dell’ospedale Sacco di Milano a Skytg24 spiega che le aperture sono precoci rispetto ai dati epidemiologici

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Emanuele Catena, primario di Terapia intensiva dell’ospedale Sacco di Milano a Skytg24 spiega che le aperture sono precoci rispetto ai dati epidemiologici

“Pagheremo le conseguenze di queste aperture” | VIDEO

“Temiamo di assistere a una risalita della curva dei contagi”, spiega il medico: “Secondo me il periodo di fine maggio, primi quindici giorni di giugno sarà quello più delicato perché pagheremo le conseguenze di queste riaperture anticipate, precoci rispetto ai dati epidemiologici, ma comunque giustificate. E d’altra parte non abbiamo ancora una percentuale di popolazione vaccinata tale da arginare questo fenomeno”.

 

“E’ una situazione di calma apparente. La riduzione dell’occupazione dei posti letto in terapia intensiva c’è stata, ma è stata molto lenta”, ha poi continuato Catena: “Rispetto a giugno dello scorso anno, i due periodi non sono paragonabili – ha osservato l’esperto – perché oggi di fatto stiamo combattendo contro un altro virus. Oggi combattiamo contro le varianti, come quella inglese che è predominante. E quindi i dati che avevamo avuto l’anno scorso, che erano dati di una drastica riduzione dei letti in terapia intensiva, fino a 50 letti in 10 giorni”, oggi non sono possibili: “Tutto questo oggi non si è verificato anche perché le problematiche sono diverse e l’occupazione dei letti rimane ancora molto, molto alta”. E sui vaccinati ha aggiunto: “La mascherina va comunque sempre indossata. Perché è possibile reinfettarsi anche per vaccinati. Abbiamo avuto in ambito sanitario – ha riferito – casi di soggetti che, nonostante la vaccinazione, hanno manifestato un’infezione blanda e con un tampone positivo e quindi una potenziale diffusibilità”. “Anche coloro che sono vaccinati o hanno un’immunità naturale non devono in alcuno modo abbassare la guardia – ammonisce l’esperto – Situazioni più pericolose non sono quelle all’aperto, ma sono quelle al chiuso in cui un gruppo di amici si incontra per lungo tempo senza mascherina”.

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