Castore & Polluce: la truffa delle coop e dell'housing sociale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-02-26

la storia del consorzio “Castore & Polluce”. Per aderire al progetto bastava pagare una quota d’iscrizione e versare parte della somma d’acquisto. Soldi anticipati, case mai costruite

article-post

Una truffa dal valore di 4 milioni di euro a 500 persone alle quali era stata promessa un’abitazione in varie zone di Roma, utilizzando il metodo dell’housing sociale: la storia del consorzio “Castore & Polluce”. Per aderire al progetto bastava pagare una quota d’iscrizione e versare parte della somma d’acquisto.

Peccato che fosse un imbroglio, che ha fruttato alle menti del raggiro un bottino milionario. I soldi erano stati anticipati, ma le case non erano nemmeno state costruite. I vertici del consorzio avrebbero dilapidato il patrimonio societario nell’organizzazione di eventi e in spese personali. Usando la cassa comune come portafoglio privato, avrebbero pagato vacanze in alberghi di lusso e spese in gioielleria. Ora, però, con accuse che vanno dall’associazione a delinquere alla truffa, dall’appropriazione indebita all’emissione di fatture false, sono stati indagati.
Sette persone sono state iscritte dal pm Luigi Bianco e sono state sottoposte a perquisizione. I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno anche sequestrato conti correnti e quote societarie per circa 5 milioni di euro. Non è tutto. Il consorzio in questione potrebbe essere anche coinvolto nell’indagine “Mafia Capitale”. Il presidente, infatti, in una registrazione con microfono nascosto captata dal programma “Le Iene”, avrebbe ammesso di aver dato mazzette a un indagato dell’inchiesta su Massimo Carminati e i suoi sodali.

castore polluce
Spiega oggi il Messaggero che grazie alla storia gli indagati si sono portati a casa quattro milioni di euro:

Come si legge nel decreto di sequestro,il presidente Fabio Fusaroli e Alessandro Iadeluca sarebbero i “promotori del sodalizio”. Insieme a Guido Giulietti, Marco Gerimani ed Emilio Conte, si sarebbero procurati «un ingiusto profitto con altrui danno». Danilo Grilletto,invece, avrebbe emesso fatture per operazioni inesistenti, consentendo l’evasione di imposte. Tra gli scopi dichiarati delle coop c’era quello, pubblicizzato online, di consentire l’acquisto di unità immobiliari da realizzare a Tor Vergata. L’inizio dei lavori era previstonel2011. Gli alloggi, a dire degli indagati, rientravano nel piano urbanistico del Campidoglio avviato con una delibera del 2008.

Leggi sull’argomento: Castore e Polluce: la truffa delle coop e il politico implicato in Mafia Capitale

Potrebbe interessarti anche