Casapound da “vediamo chi viene a prenderci” a “pronti a pagare l’affitto”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-06

Casapound vuole improvvisamente pagare l’affitto per lo stabile in via Napoleone III sequestrato dalla procura dopo l’ok del GIP e che adesso potrebbe finire velocemente in alto nella lista degli sgomberi da effettuare nella Capitale

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Casapound vuole improvvisamente pagare l’affitto per lo stabile in via Napoleone III sequestrato dalla procura dopo l’ok del GIP e che adesso potrebbe finire velocemente in alto nella lista degli sgomberi da effettuare nella Capitale. Racconta oggi Il Messaggero:

Simone Di Stefano, leader nazionale, è stato chiaro: «Di sedi legali ne abbiamo in tutta Italia ma è sulle barricate di questa occupazione che il movimento è nato. Non ce ne andremo». Parla delle 18 famiglie che vi abitano, ma pensa alla “sala conferenze” cuore nevralgico e strategico del partito, dice che «se si vuole trovare una soluzione visto che è un palazzo pubblico, si può assegnare con un affitto calmierato». Anche per il partito. Il fronte è aperto, il messaggio è lanciato, semmai il Demanio o chi per lui voglia scendere a compromessi dopo quasi 17 anni di occupazione.

«Di andare a Ostia non ci pensiamo nemmeno, quella non è nemmeno una nostra occupazione, abbiamo solo aiutato delle famiglie, non ci interessa», afferma. Ieri, intanto, è arrivata secca e puntuale anche la risposta del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri alla sindaca Virginia Raggi alla sua missiva del 28 maggio. Il ministro ha riepilogato la lunga vicenda dell’immobile, ricordando come l’11 luglio 2019 l’Agenzia del Demanio ha adottato l’ordinanza di sgombero, reiterando più volte la richiesta alla Prefettura e alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. Gualtieri ha sottolineato come gli sgomberi siano di competenza della Prefettura, in stretto coordinamento con Roma Capitale, e si è detto dunque «lieto dell’interessamento al tema della tutela di un bene dello Stato da parte della sua amministrazione».

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E dire che solo un paio di giorni fa Repubblica titolava ” Casapound: vediamo chi viene a prenderci”. La questione sgombero di fatto resta al palo. Innanzitutto, c’è l’ordinanza di sequestro preventivo emessa dal gip che deve essere ancora formalmente notificata dalla polizia (probabilmente martedì) agli occupanti. CasaPound ha già dato mandato ai suoi legali di impugnare il provvedimento e fare ricorso. Dopodiché la palla passerà al comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura già alle prese con una lista di ventitré immobili da sgomberare con priorità data ai palazzi che hanno già una sentenza di provvedimento di sequestro. Non è il caso dell’edificio dell’Esquilino, dal momento che l’impianto accusatorio della Procura dovrà andare a processo e l’esito non è scontato. C’è di mezzo poi l’emergenza Covid che ha, di fatto, bloccato a Roma sfratti e sgomberi fino al primo settembre.

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