Campania, Liguria Abruzzo e Umbria: le regioni a rischio zona arancione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-11-09

Mentre l’Alto Adige anticipa qualsiasi valutazione e si autodichiara zona rossa oggi arriverà il verdetto sul passaggio da zona gialla ad arancione di altre regioni. A rischio Campania, Liguria Abruzzo e Umbria, ma anche Emilia Romagna e Veneto non sono in una situazione tranquilla

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Mentre l’Alto Adige anticipa qualsiasi valutazione e si autodichiara zona rossa oggi arriverà il verdetto sul passaggio da zona gialla ad arancione di altre regioni. A rischio Campania, Liguria Abruzzo e Umbria, ma anche Emilia Romagna e Veneto non sono in una situazione tranquilla

Campania, Liguria Abruzzo e Umbria: le regioni a rischio zona arancione

“La Campania è zona gialla perché il governo ha interpretato la situazione al 25 ottobre che era migliore perché avevano assunto misure più cautelative rispetto al resto del Paese. Il governo guarda il colore nello specchietto retrovisore e questo vuol dire che abbiamo lavorato bene sulla prevenzione. Io penso che con l’analisi dei nuovi dati, prevista nei prossimi giorni, potremmo diventare zona arancione e ciò confermerebbe le nostre preoccupazioni. Sarei perplesso se dovessimo rimanere zona gialla”, ha spiegato all’ANSA Italo Giulivo, coordinatore dell’Unità di Crisi della Regione Campania. In realtà, come scrive il Corriere, la regione governata da Vincenzo De Luca potrebbe passare da zona gialla a zona rossa:

Il «verdetto» atteso per ieri pomeriggio verrà emesso solo oggi, dopo che nel report dell’Istituto superiore di sanità saranno confluiti tutti i dati in arrivo dalle Regioni. La conferma ufficiale si avrà soltanto in giornata, quando gli scienziati avranno fatto le loro controdeduzioni e il ministro Roberto Speranza avrà sentito i governatori. Ma le indiscrezioni dicono che le aree a rischio, destinat e a l lockdown o comunque a misure più severe di quelle nazionali, sono Liguria, Abruzzo, Umbria e Campania, che da gialla può persino diventare rossa. Il destino della regione amministrata da Vincenzo De Luca è emblematico del caos, che ha fatto saltare le riunioni cruciali. «Il governo sta traccheggiando perché non puoi cambiare colore dopo tre giorni —è la versione di un consigliere campano —. Va bene che siamo sulle giostre, ma evitiamo le montagne russe». La cabina di regia, prevista alle 15, è stata rinviata alle 16 e infine spostata alle tre di oggi pomeriggio ed è slittata anche la riunione del Cts che avrebbe dovuto esprimere il parere sulla curva epidemiologica delle regioni a rischio, da inserire in fascia arancione o rossa. I governatori hanno chiesto più tempo per raccogliere e comunicare i dati e il ministero della Salute, per non esasperare le tensioni, ha concesso qualche ora.

Campania, Liguria Abruzzo e Umbria regioni a rischio zona arancione

Ma anche Emilia Romagna e Veneto sono regioni a rischio secondo Repubblica, anche se probabilmente non passeranno subito a zona arancione:

L’Emilia-Romagna, che sperava di aver portato il suo Rt, fattore di replicazione, sotto l’1,5, si ritrova sempre sopra quel limite, oltre il quale scatta lo “scenario” più preoccupante, il 4. Se il rischio basato sui 21 indicatori, che la settimana scorsa era moderato, salirà, la Regione potrebbe finire addirittura in zona rossa. A diventare arancione sarà la Liguria, che ha dati in peggioramento soprattutto sul fronte dell’occupazione degli ospedali. Ieri comunque il governatore Giovanni Toti ha detto di essere convinto di restare in zona gialla. Anche in Toscana ormai considerano certo il passaggio alla zona arancione. I dati dell’Umbria non sono molto buoni e anche in questo caso ci sarebbe uno cambiamento di zona. Il Veneto spera di evitare il peggioramento. Ha un Rt da scenario 3 ma il suo rischio passerebbe a moderato e non più ad alto con riserva perché il problema di comunicazione di un dato (sulla quantità dei casi riconosciuti ad inizio sintomi) che lo aveva messo in quella categoria è stato risolto.

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